02/04/2019 di Redazione

Samsung raddoppia gli investimenti nelle memorie a 7 nanometri

La linea dell’impianto sudcoreano di Hwaseong costerà 1,30 miliardi di dollari. La produzione dei primi chip realizzati con litografia ultravioletta estrema (Euv) è partita l’anno scorso, ma l’ampliamento delle capacità permetterà all’azienda di accoglier

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Samsung non bada a spese per sostenere le proprie ambizioni nel mercato delle memorie. L’azienda ha deciso di raddoppiare gli investimenti in una nuova linea produttiva nell’impianto di Hwaseong, città sulla costa ovest della Corea del Sud, portando la spesa a un totale di 1,30 miliardi di dollari. La fabbrica, nel suo complesso, costerà oltre 5 miliardi e darà a Samsung la possibilità di espandere sensibilmente le proprie capacità produttive anche nel campo dei chip realizzati a 7 nanometri con litografia ultravioletta estrema (Euv). Questa tecnica sfrutta una luce con lunghezza d’onda di 13,5 nanometri per imprimere i wafer di silicio, diminuendo così notevolmente la scala della classica metodologia a fluoruro di argon (Arf), che arriva “solo” a 193 nanometri. Inoltre, l’ultravioletto estremo permette di utilizzare una sola maschera per creare gli strati sui wafer, mentre con l’Arf ne possono servire fino a quattro.

Una tecnologia preziosa per Samsung, in quanto consentirà al chaebol di aumentare la resa e di ridurre i costi. Il mercato delle memorie si è trasformato negli ultimi mesi: dal 2017, anno in cui l’azienda asiatica annunciò l’ampliamento dello stabilimento di Hwaseong, ad oggi, la domanda ha subìto un rallentamento con un conseguente surplus di scorte che i produttori hanno faticato a smaltire.

Inoltre, il colosso sudcoreano nell’ultimo trimestre del 2018 è stato detronizzato da Intel, che si è ripresa la prima posizione nel mercato dei semiconduttori. Al netto della diversa offerta delle due società, va sottolineato il sensibile calo dei volumi di vendita su base sequenziale: meno 2,3 per cento per l’azienda californiana e meno 24,9 per cento per Samsung.

Ma lo scenario potrebbe cambiare presto, in quanto il chaebol dovrebbe realizzare i chip a 7 nanometri per le Gpu di Nvidia a partire dal 2020 (anno in cui l’impianto di Hwaseong sarà completato). E anche Amd potrebbe essere della partita, in quanto la società di Santa Clara si è liberata poche settimane fa di un’esclusiva con GlobalFoundries: la fonderia aveva annunciato in precedenza di voler alzare bandiera bianca sul nodo a 7 nanometri e Amd, ora, potrebbe decidere di guardare a est.

 

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