10/07/2018 di Redazione

Samsung vuole abbondare: il Galaxy S10+ avrà cinque “occhi”?

Lo smartphone sudcoreano del 2019 sarà probabilmente dotato di tre fotocamere posteriori e di due anteriori. In arrivo anche una Gpu basata sul processo a 7 nanometri e un design praticamente senza bordi. L’azienda ha annunciato l’ampliamento del più impo

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Occhi puntati sul Galaxy S10+ di Samsung. Il chaebol presenterà il 9 agosto a New York il Note 9 e mancano ancora almeno sei mesi al lancio dei cellulari numero dieci della famiglia Galaxy, ma in Rete circolano già abbondanti i rumors sul design e sulle specifiche tecniche del dispositivo con la diagonale maggiore. L’ultima testata specializzata a farsi sentire è stata la sudcoreana The Bell, che ha parlato addirittura di cinque fotocamere montate sul terminale. Samsung potrebbe infatti optare per tre obiettivi posteriori, seguendo ad esempio la strada tracciata da Huawei con il P20 Pro: un sensore avrebbe un’apertura variabile da 12 megapixel e sarebbe affiancato da un altro componente con un numero identico di MP (ma teleobiettivo con zoom ottico), a cui si aggiungerebbe un terzo sensore grandangolare da 16 megapixel. A completare il quadro ci sarebbe poi la configurazione dual camera frontale, con un blocco ottico standard e uno tele.

In questo modo il Galaxy S10+ potrebbe sfruttare appieno la modalità ritratto introdotta da Apple, che permette di mettere a fuoco il soggetto e allo stesso tempo sfumare lo sfondo. Internamente, invece, i prossimi top di gamma di Samsung potrebbero ospitare una tipologia di scheda grafica radicalmente nuova, perché basata per la prima volta sul processo produttivo a 7 nanometri. Si tratta, secondo Sammobile, della Gpu Mali-G76 di Arm, dotata di 18 core come la precedente Mali-G72, ma con prestazioni maggiori e più efficiente dal punto di vista energetico.

Ma le voci di corridoio sul dispositivo sudcoreano non finiscono qui. Il chaebol potrebbe presentare, durante il Mobile World Congress di Barcellona (fine febbraio) o addirittura già al Ces 2019 di Las Vegas (inizio gennaio), ben tre varianti del Galaxy S10, in modo da contrastare più efficacemente la strategia di Apple. La casa di Cupertino è infatti attesa al varco a settembre con un trio di iPhone pensato per tutti i gusti e tutte le tasche, con una prima soglia di prezzo teoricamente fissata verso i 700 dollari.

Il colosso asiatico potrebbe quindi rispondere con l’S10+, posizionato contro l’iPhone 2018 da 6,5 pollici e con l’S10 “normale” per controbattere al melafonino da 5,8 pollici. Infine la terza variante, dotata di doppia fotocamera posteriore e singolo obiettivo frontale, rappresenterebbe la versione low cost dei nuovi Galaxy per sfidare l’iPhone da 6,1 pollici con schermo Lcd. A proposito di display, i prossimi cellulari di Samsung potrebbero avere un vero e proprio design senza cornici, con un rapporto screen-to-body del 93 per cento.

Un dato sensibilmente superiore a quello dell’S9, che si ferma al già ragguardevole 83,6 per cento. Una superficie che, però, lascerà ben poco spazio ad altri elementi (fotocamere, speaker, microfono e così via). Samsung potrebbe risolvere la situazione in diversi modi e, secondo i rumors, attualmente sarebbero al vaglio diverse ipotesi: dalla tecnologia sound on display, che permette al pannello Oled di emettere audio, alla fotocamera pop-up, fino ad arrivare al sensore per le impronte digitali “affogato” nello schermo.

 

Samsung vuole rendere l’India la fabbrica del mondo

Nel frattempo il gigante asiatico ha annunciato l’intenzione di espandere uno dei propri impianti indiani di produzione di smartphone. La fabbrica si trova nella città di Noida, nell’Uttar Pradesh, e dopo i lavori di ampliamento diventerà la struttura più grande al mondo, con una capacità di 120 milioni di cellulari all’anno. Al momento l’impianto “sforna” circa 68 milioni di dispositivi ogni 12 mesi, fra cui i Galaxy S9, S9+ e Note 8.

L’espansione dovrebbe essere completata nel 2020 ed è parte di un piano di investimenti di Samsung nell’area di oltre 700 milioni di dollari, sostenuto anche dal governo dell’Uttar Pradesh. In India l’azienda sudcoreana dispone anche di un’altra fabbrica vicino a Chennai, di cinque centri per la ricerca e sviluppo e di una struttura dedicata al design.

 

 

“Lo stabilimento di Noida […] è un simbolo del grande impegno di Samsung” nel subcontinente, ha spiegato il Ceo della divisione indiana, Hc Hong. “Siamo in perfetta sintonia con le politiche del governo e continueremo a cercare il loro supporto per concretizzare il nostro sogno di rendere l’India l’hub mondiale dell’export di cellulari”.

 

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