26/10/2015 di Redazione

Sap porta le Pmi verso la rivoluzione digitale: grazie al cloud

Il colosso tedesco ha presentato la roadmap per facilitare la trasformazione delle piccole e medie imprese che, un po’ a sorpresa, si dimostrano molto interessate all’adozione di nuove tecnologie. Dal retail al manufacturing, le soluzioni del vendor poggi

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Dal singolo ristorante tedesco a una delle realtà russe più significative nel commercio elettronico, passando per interi settori verticali come il retail e il manifatturiero. Con un punto ben chiaro in testa: piccolo, ogni tanto, è meglio. Lo sa bene Sap che, pur non essendo affatto un’azienda di dimensioni ridotte (tutt’altro), da sempre guarda con attenzione al mondo delle Pmi. In particolar modo al mercato europeo, caratterizzato storicamente da un tessuto imprenditoriale su scala medio-piccola (23 milioni di aziende in Europa, l’85% della forza lavoro del continente), fino ad arrivare alle micro realtà con uno o due dipendenti. “L’ottanta per cento della nostra customer base è composto da Pmi, il che significa oltre 250mila clienti in tutto il mondo”, commenta Stefan Hoechbauer, presidente della regione Middle and Eastern Europe di Sap, dal palco di Francoforte, dove il colosso tedesco ha fatto il punto sulla strategia e sulla propria offerta per le piccole e medie imprese. “Anche loro ci pongono la stessa domanda delle multinazionali: come possiamo rimanere competitivi in un mercato in rapida evoluzione? La risposta è: cambiando modalità produttive, affidandosi alla trasformazione digitale”. Tema spinoso, ma che in modo sorprendente una buona fetta di Pmi ha già iniziato ad affrontare. Secondo una ricerca di Idc, infatti, solo una su cinque non ha ancora adottato strategie in tal senso.

“Le aziende hanno avuto circa cinque anni di tempo per non rimanere indietro”, aggiunge Bert Schulze, vice president of co-innovation and strategy presso Sap “Adesso sono pochi i mesi a disposizione, perché la digitalizzazione sta sconquassando praticamente tutti i mercati. Ma nulla è perduto: paradossalmente, secondo noi l’addio all’era ‘analogica’ si sposa meglio proprio con la mentalità delle piccole realtà e delle startup, rispetto al settore enterprise, popolato da giganti che hanno a disposizione risorse It immense, ma faticano ancora a capire appieno il cambiamento in atto”.

Ed è proprio a tutte quelle imprese che hanno voglia di cambiare, ma che non dispongono di dipartimenti ad hoc e di competenze digitali adatte, su cui Sap ha deciso di puntare ormai da diverso tempo. Con un’offerta articolata e tagliata su misura sia per le esigenze del singolo mercato, che per le dimensioni dell’azienda. Il portafoglio base è costituito da tre soluzioni core, che gravitano tutte attorno ai software Erp: Business One, Business ByDesign e Business All-in-One.

 

 

Il primo pacchetto è stato sviluppato per essere estremamente semplice da utilizzare e per ridurre i costi, pensando soprattutto alle imprese molto piccole. Può essere implementato sia on-premise che nel cloud e si adatta quindi anche a tutte quelle realtà che non vogliono ancora abbandonare i propri sistemi legacy. “Un modo per abbattere ulteriormente le barriere e le resistenze delle Pmi, anche di quelle italiane, dove la soluzione ha trovato larga diffusione”, sottolinea Cathy Daum, senior vice-president, Global Partner Operations, Region Mee di Sap. “Business ByDesign è invece nato esclusivamente nel cloud e questo è uno dei suoi punti di forza: una suite completa out of the box pronta per l’utilizzo dopo la prima configurazione. Il deployment è guidato e seguiamo i clienti passo dopo passo, accelerando la trasformazione. In certi casi arriviamo a un’implementazione completa in 16 settimane”.

Tutte le soluzioni poggiano sul database in-memory Sap Hana, uno dei punti di forza dell’offerta del colosso tedesco, in grado di trovare una buona risposta anche tra le Pmi. “Su circa 1.300 clienti nelle regioni Nord, Centro ed Est Europa che già utilizzano All-in-One, seicento fanno parte del midmarket”, spiega Rinse Tamsma, senior vice-president, Global Partner Operations, Region Mee di Sap. “E il prossimo passo sarà estendere l’offerta di business intelligence, che continuerà a vivere on-premise perché queste infrastrutture crescono ancora a un tasso doppio rispetto al resto del mercato, ma dal prossimo novembre verrà anche sdoppiata sul cloud. Per arrivare nel corso del primo trimestre del 2016 ad avere sistemi di analytics sulla nuvola integrati con Hana, che rappresentano la chiave di lettura per comprendere appieno i Big Data”.

Che altro non sono uno degli attuali fenomeni disruptive dell’It: una fonte straordinaria di informazioni che, per essere sfruttata con successo, deve prima essere “digerita”. Non solo dalle multinazionali, ma anche dalle piccole e medie imprese, che possono così personalizzare al massimo l’offerta per i propri clienti. In tutti i settori. “Il primo è il retail, che deve spostarsi verso un’esperienza d’acquisto sempre più omnichannel”, aggiunge Daum. “Stiamo per lanciare una versione per le Pmi della soluzione di e-commerce Hybris. E presto arriverà anche in Europa Sap Anywhere, per implementare sistemi di front office”.

 

 

Per affrontare al meglio il complesso reticolo delle aziende di dimensioni ridotte, a livello mondiale Sap si affida per policy esclusivamente a un vasto ecosistema di partner: sia che si tratti di rivenditori a valore aggiunto, oppure di system integrator o vendor di software indipendenti, la musica non cambia. Per il gigante tedesco è questa la strada giusta per riuscire ad aggredire il mercato. E i numeri sembrano dargli ragione. “Nell’area Emea il 75% del fatturato di Sap generato dalle Pmi deriva dai contratti con i Var, con cui abbiamo rapporti molto stretti e di continua fidelizzazione. Non adottiamo una strategia che punti soltanto ai grandi numeri, ma che privilegi innanzitutto la qualità”, conclude Daum.

 

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