05/05/2015 di Redazione

Scalabile e con performance da “bestia”, il data center per Emc

Davanti ai quattordicimila partecipanti all’Emc World di Las Vegas, l’azienda ha presentato XtremIO 4.0, aggiornamento del firmware che fa funzionare gli array all-flash, oltre a nuovi dischi da 40 TB. Annunciati anche l’appliance di backup Data Domain DD

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Capacità, velocità, scalabilità. Il mondo dello storage è in continua evoluzione, come l’avanzata della tecnologia flash sta dimostrando, ma il tassello spesso dimenticato eppure fondamentale è il software. Il piatto forte degli annunci di Emc all’annuale convention di Las Vegas Emc World –  in corso questa settimana davanti a una platea di quattordicimila fra partner, clienti, analisti e giornalisti arrivati da 99 Paesi –  è lo storage di nuova generazione. Piatto forte tra i piatti forti è XtremIo 4.0, aggiornamento del firmware che fa lavorare gli omonimi sistemi array all-flash (entrati nell’offerta di Emc dopo l’acquisizione della startup XtremIo, tre anni fa).

Xtremio 4.0 ovvero “the beast”, la bestia, come ribattezzato da un cliente a cui Emc ha presentato il prodotto prima del lancio ufficiale, e come più volte ribadito tra il serio e il faceto durante la prima giornata dell’Emc World. “Bestia” perché il nuovo software mette il turbo alla scalabilità dei sistemi XtremIo, portando a otto (dai sei della versione 3.0) il numero massimo di X-Bricks combinabili fra loro, cioè il numero dei blocchi composti da drive flash e controller. Ad aumentare ulteriormente la capacità complessiva c’è poi un’altra novità di tipo hardware: gli X-Bricks di nuova generazione hanno una densità doppia rispetto a quelli attuali (da 10 o 20 TB) e arrivano a 40 TB.

Utilizzando otto X-Bricks da 40 TB si può dunque ottenere un massimo di 320 TB per cluster. Per migliorare i llivelli di disponibilità, il numero massimo dei controller sale a sedici. E i miglioramenti non riguardano solo lo spazio a disposizione per i dati: nel software 4.0 l’azienda ha aggiunto una funzione di replication nativa, in grado di generare copie Recovery Point Objectives ogni minuto. Altri miglioramenti riguardano l’automazione delle applicazioni, le funzionalità gestionali e il supporto al cloud ibrido.

 

 

Con tutte queste nuove doti, il prodotto di Emc potrà meglio competere con le proposte rivali di Dell (i sistemi flash Storage Sc), di Hp  (3Par 7450), di Ibm (FlashSystem) e di altri vendor. E proprio perché la competizione, nel campo del flash, va veloce, la società ha promesso un ritmo di aggiornamento serrato, con nuove release ogni diciotto mesi. Come sottolineato da Guy Churchward, presidente della divisione Core Technologies di Emc, la gamma ExtremIo “è stata per noi un successo spaziale”, superiore alle aspettative del vendor, “e sta per raggiungere un giro d’affari di un miliardo di dollari a diciotto mesi dal lancio”. 

XtremIO 4.0 sarà reso disponibile prima del mese di luglio come aggiornamento gratuito per i clienti già in possesso di array con a bordo la versione 3 del software. E poterà vantaggi sia a chi manterrà l’hardware precedente sia, a maggior ragione, a chi sceglierà di acquistare i nuovi x-Brick da 40 TB, anch’essi in arrivo da qui alla fine di giugno. I prezzi non sono stati specificati.
 

“Fra soli cinque anni nel mondo ci saranno sette miliardi di persone che si connettono a Internet usando 30 miliardi di dispositivi”, ha sottolineato durante il suo keynote David Goulden, chief executive officer di Emc Information Infrastructure. “E il software diventerà l’abilitatore chiave per questo mondo connesso e digitale”. Goulden ha citato il fenomeno dei droni, i sensori dell’Internet of Things e le applicazioni mobili, ricordando poi che “ciò che più conta, in questo scenario iper-connesso, è che non torneremo mai indietro. Possiamo soltanto andare avanti”.

 

David Goulden, Ceo di Emc Information Infrastructure

 

Un’indagine di Emc, condotta su tremila manager e dirigenti di diciotto Paesi, ha svelato che le sfide più sentite in azienda riguardano la scoperta di nuove opportunità tramite gli analytics predittivi (priorità numero uno per il 62% delle aziende), l’offerta di esperienze personalizzate (48%), la capacità di innovare in modo agile su tutta l’azienda (60%) e quella di dimostrare trasparenza e ottenere fiducia (56%). Ma le aziende sono pronte per questo? Di fronte a tale domanda, le percentuali di chi ha risposto positivamente sono state molto più piccole.

Per questo si deve cambiare, sviluppando, sì, nuove applicazioni ma anche adottando piattaforme più scalabili, perfomanti e affidabili. Emc ha schierato in campo un portfolio rinnovato di sistemi ingegnerizzati, adatti a contesti ed esigenze diverse. Oltre al nuovo assetto da “bestia” di XtremIO, a Las Vegas è stato annunciata VxRack, una nuova famiglia di sistemi iper-convergenti a marchio Vse, che trova la sua collocazione nei data center delle grandi aziende e in quelli dei service provider, e che funziona con VMware e altri hypervisor.

La promessa è quella di aiutare aziende e service provider a semplificare drasticamente il deployment di applicazioni distribuite Tier 2, per mobile e per il cloud. Vce VxRack vuol essere l’anello di congiunzione fra i sistemi per data center vBlocks e le appliance per piccole e medie imprese vSphex, dal momento che combina la scalabilità dei primi e la semplicità d’uso delle seconde. Si può, infatti, partire da qualche decina di server per arrivare a diverse migliaia e a decine di petabyte di capacità.

I VxRack funzionano con diversi hypervisor, fra cui VMware vSphere, Kvm o bare-metal, e utilizzano il software-defined storage ScaleIO di Emc e networking integrato. È anche disponibile una versione ad hoc per gli ambienti VMware, mentre future declinazioni verranno sviluppate nei prossimi mesi.

 

 

Nell’ambito della “data protection”, la novità si chiama Data Domain DD9500 e rappresenta il nuovo top di gamma tra i sistemi con funzioni di backup, archiviazione e/o disaster recovery proposti da Emc. Nello specifico, DD9500 è definita come una appliance di backup che può mettere a disposizione un massimo di 1,7 PB di spazio ed eseguire copie di 58,7 TB di dati all’ora. Il sistema supporta i deployment Big Data su Hadoop e NoSql.

Emc ha anche potenziato ProtectPoint, software che in questa nuova versione esegue e copie di sicurezza dai dati direttamente dallo storage primario verso i sistemi Data Domain, senza richiedere infrastrutture di backup dedicate e con la promessa di velocità anche venti volte maggiori. ProtectPoint, inoltre, supporta ora nativamente le applicazioni di database Oracle, Sap e Ibm Db2, permettendo di controllare e gestire le attività di backup e recovery dall’interfaccia di tali applicazioni.
 

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