06/05/2010 di Redazione

Scenario Business Intelligence

Il giro d'affari della BI a livello mondiale toccherà presto i 10 miliardi di dollari. In Italia la crescita sfiora le due cifre. Grazie alle nuove politiche commerciali mirate a favorire la diffusione del software tra le medie imprese e alle nuove tecnol

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A livello mondiale il mercato della business intelligence si appresta a superare i 10 miliardi di dollari. Ma la notizia più importante è che tutte le società di ricerca di mercato stimano ancora, per lo meno fino al 2013, tassi di crescita vicini alle due cifre. La più conservativa è Idc, che prevede un incremento medio annuo del 6,3%. Nel nostro Paese i ricercatori sono allineati: Assinform ha calcolato che il tasso di crescita alla fine del 2009 si è attestato al 7%, mentre l’Osservatorio Business Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano prevede un ulteriore lieve rialzo, fino a toccare, nello scenario più ottimistico, il 12%.
Non solo i numeri ma anche le analisi qualitative mostrano che l’interesse verso la Business Intelligence è stato e rimane alto, anche in tempi di crisi. La BI, insieme alla sicurezza, è sempre nei primi tre posti tra le priorità dei Cio, insieme al tema della sicurezza.
Ma che cosa ha tenuto alto, ultimamente, l’interesse per questi software sicuramente potenti e ormai indispensabili per gestire in modo efficace un’azienda ma talvolta difficili da implementare e valorizzare? I trend che ci pare di individuare negli ultimi mesi sono sostanzialmente due.

Finalmente le medie imprese sono protagoniste

Una prima importante svolta, dopo anni di previsioni fallite e falsi allarmi, è l’ingresso nel mondo della business intelligence da parte della media impresa. Un elemento fondamentale per sbloccare la situazione è stato quello dell’abbattimento dei costi di acquisto. E’ risaputo che un progetto di BI implica investimenti importanti in termini di consulenza, training e assistenza, ma anche il costo del software non era una voce indifferente, e soprattutto rappresentava una grande barriera psicologica per le imprese sotto i mille dipendenti, non sempre sostenute da un adeguato reparto IT.
Negli ultimi mesi, alcune iniziative di importanti software house, tra cui MicroStrategy e Oracle, hanno portato sul mercato formule di acquisto di licenze, o di valutazione dei prodotti per periodi prolungati, a costo bassissimo o addirittura a investimento zero.
Le aziende possono così scaricare i software di BI (dotati di tutte le funzioni necessarie per costruire un sistema completo) e testarne l’efficacia senza un’impatto forte sul conto economico. In alcuni casi è possibile realizzare applicazioni che servono fino a 100 utenti, un numero di licenze più che adeguato per una media impresa (talvolta anche per una grande). Così, l’investimento minimo iniziale per toccare con mano i vantaggi della Business Intelligence si è drasticamente ridotto, arrivando a sfiorare, in alcuni casi particolarmente semplici, la cifra di poche migliaia di euro.
In questo modo, puntando sui servizi più che sul codice, le software house sono riuscite a sbloccare una situazione che era in stallo da parecchi anni, aprendo un mercato che soprattutto in Italia promette numeri interessanti. Le prospettive, oltretutto, sono buone sia per i fornitori sia per le terze parti (system integrator in primis) che possono così finalmente attingere all’importante bacino delle Pmi.

Le analitiche sbancano

L’altro grande trend è rappresentato dalla fascia più alta dei sistemi di Business Intelligence, quelli che ricadono sono l’etichetta di Business Analytics. Sono  software in grado di affiancare alle classiche funzioni di BI tutta una serie di sofisticate analisi che permettono di prevedere i fenomeni di business, non solo di tenerli sotto controllo. Alfiere di questo nuovo filone tecnologico è SAS, che ha portato per prima sul mercato, puntando inizialmente sui settori bancario e assicurativo, gli strumenti analitici. Queste funzioni predittive, infatti, sono ideali per calcolare il rischio, un esercizio indispensabile sia per gestire le aziende che operano di questi tempi nel settore finanziario sia per rispettare i rigidi parametri imposti dalle regolamentazioni internazionali.

Gli Analytics sono software di ultima generazione che consentono di prevedere l’impatto delle decisioni prima che vengano prese, per capire dove allocare le risorse e come ottenere i maggiori ritorni sugli investimenti. Il software Business Analytics di SAS, che anche il Gartner posiziona come leader di questo segmento, permette di trovare correlazioni tra dati, analizzare serie storiche, determinare trend e comportamenti stagionali, simulare scenari economici, segmentare i clienti e anticiparne i bisogni.

Perché diano davvero i risultati attesi, però, i Business Analytics non possono essere confinati alle attività dei dipartimenti IT. Le informazioni devono essere messe a disposizione di tutta l’azienda attraverso l’infrastruttura dei gestionali e, in particolare, condivise tra chi ha il compito di analizzare ed elaborare i dati e gli utenti, che devono disporre di indicatori e analisi per intervenire sui processi. In primo luogo il top management.

Per raggiungere questo obiettivo, le aziende devono investire in un sistema BI strutturato, non su semplici prodotti front end. Solo in questo modo può essere implementato un approccio più strategico all’ERM, per identificare rapidamente ed efficacemente le anomalie di performance e risultato, individuare opportunità o presagire pericoli.

Marco Icardi, country manager SAS Italia


“Business Intelligence e Business Analytics diventano così termini che non individuano più solo attività It o solo il settore finanziario/assicurativo”, dice Marco Icardi, country manager di SAS Italia, “ma tematiche strategiche per ogni area organizzativa e per ogni mercato: marketing e vendite, adeguamento a normative, gestione del rischio, sostenibilità, controllo di gestione sono tutte aree che possono ottenere straordinari risultati dall’utilizzo di tecnologie analitico-predittive, un salto culturale necessario, che vede in primo piano l’integrazione dell’aspetto rischio nell’ambito della gestione delle performance anche al di fuori del comparto finanziario e assicurativo”.

Con un buon sistema di governance è possibile rilevare eventuali anomalie, monitorare l’evoluzione dei piani strategici, misurare i rischi derivati in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi. I modelli analitici studiati per le diverse aree e verticalizzati per industry, se associati ai flussi aziendali, consentono di controllare una tale varietà di fenomeni, che anche l’utente meno esperto può accedere facilmente ai dati in totale autonomia.

Più nuovo, più ricco, più smart. È il SAS Forum Italia 2010, che si tiene a Milano il prossimo 11 maggio. Per rispondere alle esigenze in evoluzione degli operatori del settore, quest’anno l’appuntamento italiano di riferimento per la Business Intelligence e i Business Analytics e si presenta con una formula rinnovata e anticipata da ottobre a maggio. L’agenda ancora più ricca di momenti e materiali – relazioni, conferenze, tavole rotonde e aree dimostrative – e ottimizzata in un’unica giornata consentirà agli oltre 1.000 partecipanti di valorizzare ancora di più il Forum come opportunità di networking con partner, esperti di settore, opinion leader e mondo accademico.

Non solo un appuntamento SAS dunque, ma un momento di incontro e confronto per tutte le community professionali interessate alle tematiche della Business Intelligence e dei Business Analytics. Anche grazie al coinvolgimento dei partner, più di 20, che avranno quest’anno più spazio nell’evento. A cominciare dal convegno di apertura della mattinata, dalle 9.45 alle 12.30, dedicato a “La sfida della Business Governance: quando la velocità diventa sistema”.

Conclude la giornata una “lezione” di Mario Alonso Puig su “Creatività, Leadership e Motivazione. Come generare responsabilità, motivazione e fiducia partendo da autenticità, integrità e impegno”. Puig spiegherà come la leadership sia strettamente connessa alla capacità di emozionare e aiutare a identificare e perseguire le ambizioni e i desideri, sia nei successi personali come nelle performance aziendali. La partecipazione è solo su invito.

(a cura di SAS Italia)

Per maggiori informazioni: www.sasforumitalia.it.

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