Nel giro di un paio di anni, gli smartphone si potranno piegare, curvare, adattare elasticamente alla tasca e al palmo della mano. La promessa fatta da Samsung ai suoi investitori, in occasione dell’Analyst Day in corso in Corea, è quella di produrre entro il 2015 modelli di terminali mobili con schermo completamente flessibile: una piccola rivoluzione che interesserà non solo i telefoni, ma anche i tablet e ancor di più i dispositivi indossabili, un settore che l’azienda sta esplorando con il recente Galaxy Gear.
Il Samsung Galaxy Round
Per i sudcoreani, quello per i “wearable device” sembra essere più di un interesse passeggero: in una nota, l’amministratore delegato Kwon Oh Hyun ha sottolienato come ci sia ancora un ampio “margine di miglioramento” per il Galaxy Gear. I primi esempi di schermo curvo si sono però visti su smartphone, e per la precisione sui nuovi
G Flex di LG e sul
Galaxy Round della stessa Samsung.
Il primo è quello che la casa produttrice si vanta di definire come “il primo autentico smartphone a schermo curvo al mondo”, un modello la cui data di messa in commercio non è ancora stata comunicata. La scheda tecnica prevede un display flessibile Oled 720p da 6 pollici, un case con spessore che varia dai 7,9 agli 8,7 millimetri, un chip Snapdragon 800, una fotocamera da 13 megapixel e una batteria da 3.500 mAh. Annunciato subito dopo, il Galaxy Round sarà spesso invece 7,9 millimetri e peserà solo 154 grammi. Sul suo blog, Samsung lo definisce come capace di offrire “un’impugnatura confortevole per l’utente e un’esperienza esclusiva attraverso i suo display curvo”.
Quale che sia il modello migliore dal punto di vista tecnico, queste pur avanzate sperimentazioni rappresentano solo il primo passo nella roadmap disegnata da Samsung e presentata agli investitori (vedi immagine qui sotto).
Dagli attuali display curvi si dovrà passare allo step intermedio di quelli ripiegabili (bended) e poi, superate le attuali barriere tecnologiche, arrivare a produrre schermi realmente flessibili (folded). La strategia illustrata ad analisti e investitori lascia anche intendere che dal prossimo anno potranno essere commercializzati i primi dispositivi con memorie di massa di tipo Vertical Nand e memorie Ram evolute.
Con il suo Analyst Day organizzato in patria, il primo in otto anni, l’azienda coreana sembra voler inaugurare una nuova fase di apertura e trasparenza, forte anche dei
risultati finanziari del terzo trimestre, da poco annunciati. Nel quarter compreso fra inizio luglio e fine settembre Samsung ha generato un fatturato di 55,6 miliardi di dollari, in linea con le attese e in crescita del 3% sul trimestre precedente, e un profitto operativo di 9,6 miliardi di dollari, che ha segnato un +13% rispetto al secondo quarter e un ottimo +26% su base annua. Merito certamente del comparto mobile, a cui si devono quasi si due terzi dell’utile operativo, ma anche a un rialzo dei prezzi dei chip di memoria, di cui Samsung è produttore.