20/04/2017 di Redazione

Scrittura telepatica e udito "tattile" tra i sogni di Facebook

Durante l'annuale convention degli sviluppatori la società di Mark Zuckerberg ha annunciato due progetti futuristici: un metodo di “dettatura silenziosa” che tradurrà il pensiero in testo scritto e un sistema che trasferisce sulla pelle la capacità di udi

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Cervelli umani e artificiali che comunicano in via telepatica. Capacità sensoriali invertite, udito trasferito sulla pelle. Sembrano gli spunti di un film di fantascienza e invece sono i due nuovi, misteriosi progetti di Facebook, annunciati ieri durante la seconda giornata della convention F8. Davanti alla platea degli sviluppatori, fra martedì e mercoledì, si è parlato di un po' di tutto, perché di un po' di tutto si occupa ormai un'azienda nata per mettere in contatto fra loro le persone su una rete social e oggi impegnata su molti fronti: dalla realtà virtuale e aumentata al gaming, passando per le applicazioni di intelligenza artificiale e per gli anaytics al servizio delle aziende.

I progetti più misteriosi e affascinanti, fra quelli illustrati durante l'evento svoltosi a San Francisco, sono forse proprio quelli “silent speech communications”, come li ha definiti Regina Dugan, la vice president of engineering di Building 8, cioè della divisione ricerca & sviluppo di Facebook. Il primo dei due, da completarsi entro un paio d'anni, riguarda “un sistema che permetterà alle persone di digitare sulla tastiera con il cervello”. I dettagli scarseggiano, ma l'azienda ha spiegato di voler creare una tecnologia che permette di “parlare silenziosamente” e di impartire a una tastiera comandi corrispondenti a cento parole al minuto. Una velocità di digitazione cinque volte superiore a quella dell'utente medio su smartphone.

Ma come può un sistema di calcolo tradurre in parole il flusso dei pensieri, una materia per natura priva della linearità del linguaggio verbale? Il progetto, ha spiegato Dugan, non riguarda la semplice traduzione di pensieri casuali, ma piuttosto la codifica delle esatte frasi che l'individuo abbia già scelto di comunicare, inviandole all'area del linguaggio del cervello. In assenza di dettagli, pare di poter capire che Facebook stia studiando un modo per far comunicare un computer (o il chip di uno smartphone) l'area di Broca, ovvero con la parte del cervello che si fa carico dell'elaborazione del linguaggio. A detta del vice president, il risultato sarà “un modo per comunicare con la velocità e flessibilità della voce, ma con la privacy di un testo. Realizzeremo questo attraverso sensori indossabili non invasivi, che potranno essere prodotti su larga scala”.

 

Regina Dugan, vice president of engineering Building 8 di Facebook, durante il keynote

 

 

L'altro sogno fantascientifico di Facebook è quello di “permettere alle persone di udire attraverso la loro pelle” e attraverso un hardware e un software attualmente in fase di svilippo. Anche in questo caso saranno coinvolti dei sensori, da posizionare sul corpo e incaricati di inviare dati al cervello. Se la magia funzionerà, i non udenti potranno comprendere suoni e parole attraverso il senso del tatto. “Fin dal XIX secolo il Braille ci ha insegnato che possiamo interpretare come linguaggio le piccole protuberanze su una superficie”, ha scritto Dugan. “E da allora sono emerse molte tecniche che evidenziano la capacità del cervello di ricostruire il linguaggio a partire da frammenti”.

 

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