27/02/2016 di Redazione

Se il WiFi è passivo la bolletta ne risente: in positivo

I ricercatori dell’Università di Washington stanno lavorando a una modalità di trasmissione senza fili, con un consumo energetico diecimila volte inferiore rispetto agli attuali standard wireless e velocità di 11 Mbps. Gli studiosi sono riusciti ad “affid

immagine.jpg

Un consumo di energia pari a 49,28 microwatt, diecimila volte inferiore rispetto alle tecnologie attualmente in commercio. È quanto promette il sistema di Passive WiFi sviluppato da un gruppo di ingegneri e informatici dell’Università di Washington, in grado di effettuare trasmissioni di dati fino a 11 Mbps a una distanza massima di trenta metri. Il lavoro dei ricercatori, che verrà presentato a marzo durante un simposio dell’Usenix a Santa Clara, è incentrato sulla realizzazione di un prototipo a bassissimo impatto energetico che potrà trovare spazio nei dispositivi connessi dell’Internet delle Cose. Il Passive WiFi, infatti, nei primi test si è dimostrato meno dispendioso di mille volte anche rispetto a standard di per sé già molto “leggeri”, come il Bluetooth Le (Low Energy) e Zigbee.

La tecnologia oggetto di studio non è ancora in grado raggiungere velocità strabilianti – 11 Mbps sono a livello teorico circa il 20% di quanto può offrire lo standard Wifi 802.11a, che risale a 15 anni fa –, ma il punto importante del lavoro dell’Università di Washington è un altro: per la prima volta i ricercatori sono riusciti a separare, nel processo di trasmissione dati, le operazioni digitali da quelle analogiche.

In questo modo, il Passive WiFi “scarica” su un hub collegato a parete la fase analogica (come la produzione di un segnale a una specifica frequenza), che è la più importante dal punto di vista energetico. Un array di sensori può invece catturare il segnale trasmesso dall’unità centrale. Grazie a uno switch digitale, le informazioni vengono poi diffuse al router e agli altri dispositivi connessi alla rete. La tecnologia è compatibile con qualsiasi smartphone, tablet o chip, perché non serve aggiungere componenti specializzati aggiuntivi.

 

Fonte: Vector.me. Nel Passive WiFi le funzioni più energivore sono gestite da un singolo dispositivo a muro collegato alla corrente. I sensori passivi non usano praticamente energia per comunicare con router, cellulari e altri device

 

“Tutte le fasi del networking molto pesanti dal punto di vista energetico sono elaborate da un unico device collegato alla presa di corrente”, ha spiegato Vamsi Talla, un dottorando in ingegneria elettrica. “I dispositivi passivi si occupano semplicemente di riflettere il segnale, per generare i pacchetti WiFi necessari. Una modalità decisamente efficiente di comunicare”. La ricerca dell’ateneo statunitense è sostenuta da fondi della stessa università, della National Science Foundation e di Qualcomm.

 

ARTICOLI CORRELATI