Samsung Electronics e Apple si sono confermate anche nel 2014 le due aziende più “voraci” nel campo dei semiconduttori. Il 17% della domanda totale è finita nei loro prodotti, secondo quanto riporta Gartner. Quella delle due società è una richiesta in costante crescita: negli ultimi 12 mesi hanno “consumato” 57,9 miliardi di dollari, segnando un aumento di 3,9 miliardi rispetto al 2013. I sudcoreani guidano ancora la classifica con una quota di mercato del 9,4 per cento, tallonati dalla casa di Cupertino (7,6%).
Ma, se guardiamo bene i numeri, il futuro non sembra così roseo, soprattutto sotto il cielo asiatico. “Malgrado Samsung Electronics rimanga il principale cliente dei produttori di semiconduttori, la sua crescita nel 2014 si è dimostrata inferiore rispetto alle performance globali”, ha dichiarato Masatsune Yamaji, principal research analyst di Gartner. “Innanzitutto perché è in difficoltà con gli smartphone. La seconda causa è il suo ritiro da alcune fasce del mercato dei Pc”. Samsung soffrirebbe infatti la concorrenza di produttori cinesi sulle fasce basse e alte dei cellulari, nonostante i sudcoreani rimangano ancora in vetta a tutte le classifiche di vendita.
Osservando la tabella diffusa da Gartner, si nota come le prime dieci aziende abbiano acquistato semiconduttori per 125,6 miliardi di dollari, accaparrandosi il 37 per cento del totale. I nomi presenti nella “top ten” sono gli stessi del 2013, ma il ranking ha registrato non pochi movimenti nel corso degli ultimi 12 mesi. Ad esempio, Huawei ha guadagnato due posizioni (dal nono al settimo piazzamento) e Toshiba è retrocessa dello stesso numero di scalini, attestandosi al decimo posto. In termini percentuali la performance più brillante è di Lenovo, che ha avuto una crescita di 33,9 punti, confermandosi appena un gradino sotto il podio.
Secondo Gartner, l'impatto di Samsung e Apple “è ancora enorme, ma si sta indebolendo, mentre i produttori di dispositivi elettronici cinesi come Lenovo e Huawei continuano ad accrescere la loro importanza come acquirenti di semiconduttori”.