Il raffreddamento dei server nei datacenter è uno dei problemi principali per le aziende che li possiedono e li gestiscono, oltre che una delle voci di spesa maggiore. Una possibile soluzione per conciliare tutte le esigenze è il "raffreddamento a immersione in due fasi" presentato congiuntamente da Intel, SGI e 3M.
Il pezzo forte del sistema è il Novec Engineered Fluid di 3M, un prodotto già usato in sistemi antincendio, che consiste in "un dielettrico che permette di raffreddare l'hardware richiedendo poca energia e garantendo al tempo stesso le massime prestazioni e affidabilità. La tecnologia di raffreddamento a immersione in due fasi può ridurre il costo dell'energia di raffreddamento del 95% e limitare il consumo di acqua, eliminando l'utilizzo di acqua comunale per il raffreddamento evaporativo. Il calore può anche essere raccolto dal sistema e riutilizzato per il riscaldamento o altri processi quali la desalinizzazione dell'acqua di mare".
La demo con il liquido refrigerante
Il fluido in sostanza circonda l'hardware, assorbendo il calore e tenendo i componenti a temperatura costante, ed eliminando il bisogno di sistemi di raffreddamenti personalizzati. Questo metodo richiede uno spazio dieci volte inferiore rispetto al raffreddamento ad aria ed elimina gli apparati necessari al raffreddamento a liquido. "Il fluido consente di avvicinare ulteriormente i componenti, aumentando così la potenza di calcolo all'interno di un determinato spazio", ha sottolineato 3M.
Il funzionamento di questa nuova tecnologia è stato dimostrato creando un supercomputer sperimentale - un SGI ICE X con processori Intel Xeon – immerso completamente nel refrigerante. Sarà ulteriormente valutato nelle prossime settimane, quando Naval Research Laboratory, Lawrence Berkeley National Labs e APC by Schneider Electric collaboreranno con gli ideatori per effettuare test in qualsiasi configurazione.