03/12/2008 di Redazione

Sette giorni con Windows 7, prime impressioni

Abbiamo provato la versione pre-beta di Windows 7, distribuita alla conferenza Microsoft PDC. Ecco le nostre prime impressioni.

Windows 7, primo contatto

Ci siamo procurati una versione pre-beta di Windows 7, distribuita alla conferenza Microsoft PDC, per un primo contatto con il futuro sistema operativo di Microsoft.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Questa versione non è nemmeno ancora in fase beta, quindi ben lontana dalla versione finale, ma abbiamo scelto di dargli un'occhiata per mostrarvi quello che vi aspetta. Vi mostreremo quindi la nuova barra delle applicazioni, la tecnologia multi-touch e le nuove librerie, assieme al nuovo sistema di gestione dei PC in rete locale, l'UAC, BitLocker, il ritorno dei temi e l'installazione di Windows 7 su un netbook.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Installazione e primo avvio

Abbiamo installato la build 6801 di Windows 7 (Windows Vista SP1 è identificato dal numero di versione 6001). Il sistema d'installazione identico a quello di Windows Vista, a prescindere dal fatto che si effettui un aggiornamento o si installi una nuova copia da DVD. Alla fine dell'installazione, vi verrà chiesto se volete configurare una connessione di rete.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Successivamente, la macchina si occupa di regolare la risoluzione dello schermo e di avviare il sistema.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Prima delusione, la taskbar è rimasta identica a quella di Windows Vista. Tuttavia, una patch creata da un curioso sviluppatore, permette di riattivare la taskbar vista al PDC, ma nascosta da Microsoft in questa build.


Vecchio stile - Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

La nuova Taskbar

La taskbar non si è molto evoluta dal giorno della sua comparsa in Windows 95. Ovviamente ha subito alcuni piccoli cambiamenti, come la possibilità di ospitare nuove barre strumenti, nascondere una parte delle icone della trayicon, o raggruppare le finestre della stessa applicazione. Questa volta, senza troppo girarci attorno, Microsoft ha adottato il concetto di Dock del Mac OS.

Come abbiamo detto, la taskbar comprende le icone delle applicazioni aperte o le scorciatoie posizionate volontariamente.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Con Windows Vista, lasciando il cursore del mouse per qualche istante sul segnalibro dell'applicazione aperta nella taskbar, apparirà una miniatura. Con il nuovo Windows, si apriranno miniature di tutte le istanze dell'applicazione aperta.

Nel caso di Internet Explorer, la finestra conterrà diverse schede, in pratica tutte le miniature che saranno visualizzate, mentre con Windows Media Player, direttamente dalla minitura si potranno impartire comandi. Infine, queste icone permettono di ridurre o allargare la finestra o di avviare una nuova istanza del programma o, in alcuni casi, di accedere ad altre informazioni, come la cronologia di navigazione di Internet Explorer.

All'altra estremità della barra delle applicazioni troverete alcune piccole novità. La prima, tutto a destra, un rettangolo che permette di nascondere le finestre con un click, e ripristinarle nello stesso ordine con un altro click.

Tuttavia, questa non è proprio una nuova funzionalità, poiché è possibile fare lo stesso premendo simultaneamente il tasto Windows e il tasto "D", anche se non sempre funziona correttamente.

Microsoft ha trovato una soluzione per le innumerevoli icone che invadono l'area di notifica, introducendo una funzione che identifica quelle meno usate, e le posiziona in un "box" dedicato dell'area di notifica, al quale l'utente può accedere manualmente. Microsoft ovviamente lascia la possibilità all'utente di scegliere quali icone nascondere o visualizzare. Infine, c'è la famosa lista di reti a cui potersi connettere con un click.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Menù Avvio, Desktop e Temi


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Nella versione che abbiamo provato, il menù Avvio non è cambiato. Possiamo solo notare che la trasparenza sembra minore, e che non si possono duplicare più di due scorciatoie nella parte alta del menù.

A prima vista, il desktop non è variato. La Sidebar è sparita, mentre i gadget sono ora posizionati direttamente sul desktop, e le icone sono le stesse. Dal punto di vista della gestione di Windows, troviamo due novità, abbastanza utili.

Avvicinandosi con una finestra alla parte alta dello schermo, questa verrà massimizzata; avvicinandosi alla parte destra dello schermo, la finestra sarà ridimensionata per occupare la parte destra dello schermo; stessa cosa quando si muove la finestra nella parte sinistra. Inoltre, scorrendo leggermente la finestra, tutte le altre saranno minimizzate. È una funzionalità divertente per le prime volte, ma non necessariamente molto pratica.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Passiamo infine ai Temi, che fanno il loro grande ritorno. Un Tema consiste nell'insieme dei colori dei bordi delle finestre, uno sfondo, una lista di suoni e uno screen saver. Notiamo che alcuni Temi, specialmente quelli studiati per le persone con problemi di vista, non sono presenti.

Le librerie

Con Windows Vista, Microsoft ha introdotto le cartelle virtuali, il cui contenuto è il risultato di una ricerca in altre cartella. Con Windows 7, Microsoft continua su questa strada, e propone il concetto di libreria. Si tratta di un modo a cui accedere direttamente a file della stessa tipologia, come se si trovassero tutti nella stessa posizione, anche se fisicamente sono dislocati in altre posizione. Ogni cartella contiene infatti file posizionati in altre cartelle, locali o di rete.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Sono presenti cinque librerie per default (Documenti, Video, Musica, Foto e Download), ma potrete aggiungere altre. Per creare una libreria si procede come con la creazione di una cartella, tranne per il fatto che bisogna precisare quali sono le cartelle da sorvegliare.

Funzionalità di rete: HomeGroup

Per quelli che, come noi, hanno visto abbandonare alcune funzionalità previste inizialmente in Longhorn (nome che poi è stato abbandonato in favore di Vista), potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo. Con HomeGroup, Microsoft resuscita una funzionalità introdotta nel 2003 con il nome di Castle, progettata per semplificare la creazione di reti casalinghe, e aggiungere altre funzionalità alla gestione di rete: replicazione dei profili utenti sulle macchine di un gruppo, e autenticazione degli stessi utenti e dei sistemi.

Contrariamente a un dominio, un HomeGroup non richiede il controllo del dominio per l'autenticazione.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Durante la configurazione della rete, un wizard propone all'utente di scegliere quali librerie condividere, e di creare un HomeGroup per comunicare con gli altri computer presenti su quella rete. Tutti i sistemi dello stesso gruppo di lavoro, possono vedere e entrare nell'HomeGroup, condividendo file e risorse.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

La funzione "PC Safeguard"

PC SafeGuard è una novità su cui Microsoft ha sorprendentemente sorvolato durante la presentazione di Windows 7 al PDC. Dietro questo nome, che fa pensare a un nuovo antivirus, si nasconde un'interessante funzione, già presente sugli altri sistemi operativi, e che permette di creare un account speciale, che non lascerà traccia del passaggio dell'utente.

Che si tratti dell'installazione di un programma, o della modifica delle preferenze del sistema, o la scrittura di qualche file sull'hard disk, tutto verrà semplicemente resettato alla chiusura della sessione. In pratica, è come se tutte le modifiche fatte non fossero mai accadute.

Per attivare questa funzione, sarà sufficiente creare un classico account, e poi abilitare l'opzione "PC Safeguard" presente nella pagina di gestione dell'account. L'attivazione impiega da pochi secondi a pochi minuti per essere attivata, in base alla potenza della macchina.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

All'apertura di una sessione PC Safeguard, Windows avvisa l'utente che, se vuole salvare i dati, deve salvarli su un supporto esterno, come una chiavetta USB. La stessa cosa vale per i file scaricati o i documenti creati. Quando si abbandona il sistema, infatti, tutto scompare.

Tuttavia, quando abbiamo installato un'applicazione alzando le credenziali (intervento dell'UAC), e con l'identità di amministratore, abbiamo ritrovato la stessa applicazione nell'account amministratore. È abbastanza logico, ma non necessariamente quello che ci si aspetta. Inoltre, abbiamo notato che Internet Explorer propone gli stessi ultimi siti visitati, che non appaiono nella cronologia.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Tuttavia, questa funzionalità è ancora in fase di sviluppo, quindi è ancora presto per muovere critiche.

UAC meno intrusivo e configurabile

La versione precedente a Windows Vista era molto carente nella gestione dei diritti degli utenti. In pratica, o si disponeva della credenziali di Amministratore, e si poteva fare qualsiasi operazione sul sistema, o si avevano le credenziali di utente basilare, con diritti molto limitati. Il risultato è che la maggior parte degli utenti usa impostazioni da amministratore, un'azione che andrebbe evitata, per ottenere maggior sicurezza.

Con Windows vista, Microsoft ha deciso di trovare un equilibrio tra gli utenti che accedono al sistema con diritti d'amministrazione, con i problemi che ne conseguono, e l'utilità di applicazioni che richiedono questo tipo di diritti, senza particolari ragioni. La soluzione proposta è l'UAC, che però ha sollevato molte perplessità, soprattutto per i numerosi messaggi di allerta, che hanno portato molti utenti a disattivarlo, eliminando di fatto quella che è una misura di sicurezza.

Microsoft non ha abbandonato l'UAC in Windows 7. Ricordiamo che questa tipologia di approccio è presente anche sugli altri sistemi, come GNU/Linux o Unix, e anche gli utenti di Mac OS X devono far fronte a questo tipo di avviso quando provano a modificare il sistema. Tuttavia, Microsoft ha optato per alcune modifiche, che rendono il sistema più discreto e flessibile.

Uno scudo, sempre multicolore, avvisa l'utente della pericolosità di alcune azioni quando modifica i parametri del sistema. Con Windows 7, si può però tarare il livello d'intrusione dell'UAC.

Ci sono quattro livelli predefiniti. Di default, è assegnato il livello 2, mentre il livello 1 è il più flessibile:

  • Livello 1 : nessuna notifica
  • Livello 2 : notifica solo quando un'applicazione cerca di modificare il sistema
  • Livello 3 : tutte le notifiche
  • Livello 4 : tutte le notifiche e attesa di una risposta dall'utente.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Cifrare una chiavetta USB con BitLocker

Durante la presentazione di Windows 7, si è parlato della possibilità di criptare una chiavetta USB usando BitLocker. Abbiamo provato questa funzionalità con successo. È sufficiente selezionare l'opzione appropriata in Esplora Risorse, scegliere il metodo di codifica (TPM e/o Password) e confermare l'azione.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Abbiamo provato a leggere la chiavetta con Windows Vista Ultimate, senza successo. La chiavetta USB è visualizzata in Explorer, ma appare come vuota .

In altre parole, sembra che l'uso di BitLocker per dispositivi di memoria rimuovibili sia riservato a Windows 7. Speriamo che Microsoft estenda la compatibilità agli altri sistemi.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Windows 7 e il multi-touch

Microsoft ha parlato molto delle capacità multi-touch di Windows 7. Abbiamo quindi provato il nuovo sistema operativo con un PC HP Touchsmart. Il primo problema per usare il multitouch con il sistema HP, è cercare un driver che lo faccia funzionare correttamente.

Una volta trovato il driver, siamo stati in grado di ingrandire una foto usando due input, e di navigare in internet con Explorer. Non siamo però riusciti, per esempio, a disegnare su Paint con un doppio input, poiché la versione integrata, build 6801, non supporta ancora il multitouch.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

L'interfaccia del sistema usato per la prova funziona senza problemi, ma chiaramente non è stata pensata per questo tipo di utilizzo. Fare il doppio clic sulle icone, sulla croce rossa per chiudere le finestre o su un pulsante qualsiasi, diventa velocemente un'operazione faticosa.

Windows 7 su un Netbook

Abbiamo voluto testare la "leggerezza" di Windows 7, installandolo su un netbook. Abbiamo scelto un MSI U100, dotato di processore Intel Atom N270, 1.6 GHz, 1GB di RAM e un disco fisso di 160 GB.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Dopo l'installazione, durata 35 minuti in tutto, il sistema era perfettamente configurato. La macchina impiega meno di in minuto per avviarsi, con l'interfaccia Aero abilitata di default, veloce e reattiva, cosa chiedere di più?


Clicca sull'immagine per ingrandirla.

Risultati

L'anteprima di Windows 7 ci ha piacevolmente sorpreso. Si è dimostrata stabile, reattiva e funzionale, anche su un netbook. Per ora è ancora presto parlare di rivoluzione ma, più che altro, si tratta di evoluzione. L'interfaccia è molto simile a quella di Windows Vista, e tutto quanto funziona su Vista, dovrebbe funzionare su Windows 7, driver inclusi.

Se lo sviluppo continuerà in questo senso, Microsoft potrebbe far dimenticare in fretta il fallimento chiamato "Vista". L'azienda di Redmond ha annunciato una sola versione Beta (attesa per dicembre), e una sola release candidate prima della versione finale, prevista sempre per il 2009.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI