22/10/2014 di Redazione

Settore Ict: sempre più difficile trovare le giuste risorse

I dati di Modis, la divisione del Gruppo Adecco, svelano uno scenario positivo per chi cerca lavoro in ambito It: crescono le assunzioni (15mila nel 2013), specie quelle a tempo indeterminato e rivolte a laureati. Le aziende, d’altra parte, faticano a rep

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Buone notizie per i professionisti del mondo Ict: le assunzioni a tempo indeterminato continuano a crescere e aumenta la richiesta di laureati con competenze elevate in quest’ambito. Le brutte notizie riguardano invece le aziende, sempre più in difficoltà nell’individuare e reclutare le giuste professionalità. Secondo lo studio Digital Mismatch realizzato da Modis Italia, divisione del Gruppo Adecco specializzata nel recruiting in ambito Ict, nel nostro Paese l’anno scorso si sono contati 15mila nuovi lavoratori assunti nel settore Ict, dei quali il 53% a tempo in determinato, il 33% a tempo determinato e il 13% con contratti di apprendistato.

Negli ultimi anni il tempo medio di reclutamento di un professionista digitale si è assestato intorno ai quattro mesi. A questo dato fa da contrappunto quello secondo cui nel 22% dei casi le competenze richieste dalle aziende risultano di difficile reperimento. Le previsioni per il futuro non sembrano promettenti: la richiesta delle aziende di professionalità It è superiore alla domanda, mentre l’offerta formativa universitaria in molti casi non è adeguata per sostenere l’innovazione dell’industria e del mercato internazionale.

Prevedibilmente, dal report emerge come i giovani siano la categoria maggiormente coinvolta dalle assunzioni: il 33,9% dei nuovi dipendenti ha tra i 25 e i 29 anni, mentre il 22,9% rientra nella fascia d’età compresa fra i 30 e i 44 anni. Questo dato si spiega con il fatto che la Net Generation ha un approccio diverso al lavoro e alle nuove tecnologie che la rende più competitiva rispetto alle generazioni precedenti.

 

 

I candidati ideali: giovani e molto preparati

Età a parte, un altro trend recente è l’aumento delle richiesta di laureati: la ricerca di lavoratori con un titolo universitario di secondo livello o post-laurea è passata dal 34% del 2013 al 39% di quest’anno, mente considerando nel novero anche gli assunti in possesso di laurea di primo livello si sale al 57%.

Sono le materie tecniche a farla da padrone, e in particolare i più ricercati nel settore sono gli ingegneri (71%) seguiti dai laureati in Economia (16%) e da quelli in ambito scientifico/matematico e fisico (11%). Nonostante ciò il Ministero dell’Istruzione registra un calo degli iscritti nelle facoltà di informatica e ingegneria, a testimonianza del fatto che in un prossimo futuro sarà ancora più complicato reperire tali professionalità.

Quote rosa e Meridione: i fanalini di coda

Dal report emerge, inoltre, come la presenza femminile nel settore Ict sia ancora molto limitata: soltanto il 18% degli occupati sono donne. Le “quote rosa” sono maggiormente impiegate nei ruoli legati alla programmazione o al Web design, meno nell’ambito tecnico e sistemistico. Poco omogenea è infine la dislocazione territoriale: il 53% dei professionisti Ict opera Nord Italia, in particolare in Lombardia dove si concentra la maggior parte delle aziende del settore; seguono il Centro Italia con il 24% e il Sud con il 23%.

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