27/09/2012 di Redazione

Sharp taglia, le fabbriche di Tv all'azionsita Foxconn

Il produttore giapponese di televisori e display LCD licenzierà più di 10mila dipendenti e cederà alcune unità produttive per ottenere prestiti dalle banche. Il colosso taiwanese, entrato in società lo scorso marzo, è fra i principali pretendenti.

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Sharp taglierà oltre 10mila posti di lavoro, pari a circa il 18 per cento della forza lavoro globale. Bloomberg precisa anche che l'azienda è in trattative con Foxconn (il colosso taiwanese è entrato in società lo scorso marzo con una quota di circa il 9%) per la vendita di tre stabilimenti. Ricordiamo che in chiusura del secondo trimestre l'azienda aveva accumulato quasi 16 miliardi di dollari di debito e aveva annunciato una ristrutturazione che prevedeva il licenziamento di 5.000 dipendenti.

Sharp pronta a tagliare 10mila posti di lavoro

Ora il numero sembra più che raddoppiato e l'informazione è stata avallata anche dall'agenzia Kyodo, che cita il piano fiscale presentato alle principali banche creditrici. I lavoratori che resteranno alle dipendenze dell'azienda giapponese si vedranno probabilmente ridurre i salari per far fronte alla crisi.

Non solo: la vendita degli asset è un passaggio obbligato perché consentirà di ottenere in cambio dalle banche nuovi prestiti per 360 miliardi di yen (32,6 miliardi di euro). Secondo fonti del Wall Street Journal ad andare al miglior offerente saranno i siti di produzione degli LCD in Messico, Cina e Malesia.

Il calo drastico delle vendite nell'ultimo trimestre è dovuto alla congiuntura sfavorevole di diversi elementi: oltre alla crisi economica in occidente, infatti, sono da tenere in conto il crollo delle vendite dei PC e lo yen troppo forte rispetto alla valuta statunitense.

Alla luce dei nuovi dati fiscali Sharp ha anche rivisto verso il basso le previsioni per gli utili: l'obiettivo ora è di 130 miliardi di yen, rispetto ai 180 miliardi di yen che erano stati preventivati tre mesi fa.


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