08/03/2016 di Redazione

Sicurezza, la grande spaccatura che separa dirigenti e reparto It

Una ricerca commissionata da Vmware all’ Economist Intelligence Unit, condotta su scala globale, mostra una netta differenza di vedute fra chi dirige l’azienda e chi si occupa dell’It. Per il primo, la sicurezza scivola al nono posto nell’elenco delle pri

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Appena il 5% dei dirigenti d’azienda, nel mondo, considera la sicurezza informatica come la più importante priorità per la propria organizzazione. È, forse, questo il dato più significativo e preoccupante emerso da uno studio commissionato da Vmware all’Economist Intelligence Unit, che lo scorso anno ha chiesto il parere di 1.100 professionisti, suddivisi fra dirigenti (amministratori delegati, direttori finanziari, marketing, vendite e altri) e responsabili del comparto It (Cio, direttori di sicurezza e amministratori di dati) di aziende di vari settori e con fatturato compreso fra 500 milioni e 10 miliardi di dollari, in America, Asia-Pacifico ed Europa. Due gruppi portatori di filosofie ben diverse, frutto – verrebbe da dire – di un gap di consapevolezza dei dirigenti in merito a rischi e conseguenze degli incidenti informatici, degli attacchi cybercriminali e della perdita di dati.

Il 35% dei responsabili It considera la protezione dagli attacchi informatici come priorità in cima alla lista della propria azienda. Con una sola quota di citazioni del 5% nel gruppo dei dirigenti, il tema scivola invece al nono posto nella scaletta di Ceo, direttori generali e line of business. Per loro conta altro: sacrosante ragioni di business, come la crescita internazionale (citata dal 16% come priorità), la conquista di nuovi clienti (16%), la compliance (13%), la riduzione dei costi (11%). Obiettivi che però, senza una adeguata protezione dagli attacchi informatici, sono difficilmente perseguibili. Se pure per pochi punti percentuali, risultano più importanti della sicurezza anche i temi dell’innovazione (8%), del lancio di nuovi prodotti e servizi (7%) e della sostenibilità (6%).

 

Le iniziative aziendali prioritarie secondo i dirigenti (a sinistra) e i responsabilie It (destra)

 

La diversa prospettiva emerge anche dalle risposte a un’altra domanda, quella sugli asset aziendali più preziosi. Per gli uomini di business è essenziale preservare la reputazione della società, mentre gli informatici vanno alla radice del problema, indicando come prioritaria la protezione di dati e applicazioni.  A dividere i due gruppi è anche un diverso grado di preoccupazione su possibili minacce in entrata: fra i responsabili della sicurezza It, il 30% ha detto di ritenere probabile un attacco “importante e riuscito” nel giro di novanta giorni, mentre il medesimo senso d’urgenza è confinato a un piccolo 12% di dirigenti.

Ancora inferiore, 10%, è la percentuale di coloro che prevedono un significativo aumento del budget da destinare alla sicurezza entro i prossimi due anni. Fra i responsabili It, invece, la quota dei convinti è del 30%.

 

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