23/01/2012 di Redazione

Sicurezza: la Ue si schiera a difesa degli internauti

La vicepresidente della Commissione Viviane Reding prospetta nuove regole per la protezione dei dati personali, la cui richiesta di cancellazione potrebbe diventare un diritto: i siti violati avranno al massimo 24 ore per avvisare gli utenti del furto di

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Burocrazia e tempi morti sono una manna per i cybercriminali, ed è ora di darci un taglio: è questa l’opinione della l’Unione Europea, espressa dalla vicepresidente della Commissione, nonché commissario per la Giustizia Viviane Reding durante l’annuale conferenza del Digital Life Design svoltasi lo scorso weekend a Monaco.

Il commisario Ue Viviane Reding durante il Digital Life Desing 2012

Secondo la Reding è necessario definire nuove regole per la protezione dei dati, capaci di tutelare le aziende coinvolte ma anche i cittadini. I cambiamenti legislativi verranno discussi in settimana e, se approvati, diventeranno “un marchio di fabbrica, che gli utenti di tutto il mondo potranno riconoscere e di cui si potranno fidare”.

Le questioni da ridefinire, infatti, non sono tanto quelle tecniche delle policy di sicurezza di siti e piattaforme online, quanto quelle più impalpabili del rapporto fiduciario fra operatori e utenti.  Nodo centrale della nuova normativa sarà infatti l’obbligo, per i cui siti attaccati da hacker, di informare autorità e utenti coinvolti entro un massimo di 24 ore dalla scoperta del danno.


Finora, nanetti e giganti del Web se la sono presa ben più comoda: Sony, per esempio, ha impiegato sei giorni ad allertare i 70 milioni di giocatori registrati sul suo PlayStation Network del fatto che dati anagrafici, indirizzi email e password erano stati violati da “persone non autorizzate”, in quello che è stato forse il più eclatante fra gli  attacchi informatici del 2011.

Episodio freschissimo è invece quello che ha coinvolto Zappos, operatore di e-commerce di abbigliamento e scarpe, di proprietà di Amazon: durante l’ultimo fine settimana degli hacker hanno penetrato i suoi database, arrivando alle password degli utenti registrati. In questo caso, la compagnia ha subito invitato i suoi clienti a modificare in via precauzionale i propri codici di accesso, specificando tuttavia che nessun numero di carta di credito era stato rubato.

Il sito di Zappos, di recente nel mirino degli hacker


Le nuove regole ventilate dal commissario Ue non riguardano però solo i tempi di reazione ai doli informatici. “Il diritto a essere dimenticati sarà uno dei pilastri della mia proposta di riforma – ha raccontato la vicepresidente in un’intervista -. Poter chiedere la cancellazione dei propri dati dovrà diventare un diritto, e non solo una possibilità”.

Le nuove regole obbligheranno i siti a richiedere un consenso “specifico ed esplicito” per conservare i dati gli utenti, nonché a cancellarli dai propri server a meno che non esista in senso contrario un interesse “legittimo e giustificato legalmente”. Il 72% degli europei, in base ai dati di una ricerca citata da Reding, è preoccupato circa l’utilizzo dei propri dati personali da parte degli operatori del Web.

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