Slack è quasi pronta per il grande salto in Borsa
L’azienda che sviluppa l’omonima piattaforma di collaboration ha depositato alla Sec i documenti per la quotazione, che dovrebbe avvenire in maniera diretta e senza, quindi, il periodo preliminare di sottoscrizione delle azioni. La società è valutata circa 7 miliardi di dollari.
Pubblicato il 05 febbraio 2019 da Redazione

Slack ha formalmente depositato alla Securities and Exchange Commission (Sec) statunitense la documentazione per quotarsi in Borsa. Confermando diverse indiscrezioni nelle scorse settimane, l’azienda che sviluppa l’omonima piattaforma di collaboration ha specificato in un comunicato stampa di aver fissato lo sbarco a Wall Street non appena la Sec terminerà il processo di revisione. A differenza del classico processo di initial public offering (Ipo), però, è probabile che la società decida di quotarsi direttamente, offrendo le proprie quote a chi ne farà richiesta. Così facendo Slack non potrà contare sul supporto dei sottoscrittori, risparmiando però anche ingenti somme, e darà agli investitori la possibilità di vendere immediatamente le azioni senza dover rispettare alcun periodo di lock-up.
Secondo una persona informata dei fatti, contattata da Bloomberg, Slack avrebbe scelto questa strada perché non necessità né della liquidità né di ulteriore pubblicità sul proprio processo di Ipo. La vendita di azioni dovrebbe tenersi a giugno e potrebbe valutare la compagnia circa 7 miliardi di dollari. Ma, sottolinea l’informatore, i piani potrebbero ancora cambiare. Al momento Slack si starebbe facendo assistere dagli advisor Goldman Sachs, Morgan Stanley e Allen & Co.
Finora Slack ha ricevuto oltre un miliardo di dollari in investimenti di venture capital, tra cui spicca quello di Softbank. Il round più recente si è tenuto lo scorso agosto ed è stato pari a 427 milioni. Secondo gli ultimi dati disponibili, l’azienda può contare su 10 milioni di utenti unici al giorno, di cui 85mila paganti. Nel quarto trimestre del 2018 i nuovi utilizzatori su mobile sono cresciuti anno su anno del 21 per cento.
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