26/09/2012 di Redazione

Smartphone e fotocamere: sarà scontro o fusione?

Cresce su scala globale la domanda di cameraphone, telefoni cellulari con caratteristiche di scatto e ripresa avanzate: secondo i dati di Gfk, le vendite sono aumentate del 16% nella prima metà dell’anno. Ma il mondo delle compatte ha iniziato a reagire,

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Le fotocamere digitali compatte affilano le unghie: da qualche mese si parla di una competizione crescente fra i dispositivi di imaging destinati all’utente comune e il sempre più evoluto mondo degli smartphone. Megapixel a due cifre, funzioni di scatto complesse, ripresa video in Full HD e applicazioni di facile utilizzo, ormai in dote ai modelli di telefoni smart top di gamma, sono alcune tra le caratteristiche che – almeno nell’ultimo anno – stanno dando del filo da torcere ai dispositivi fotografici classici.

La fotocamera dell’iPhone 5 vanta funzione panorama migliorata, video HD, rilevamento volti

Così raccontava, lo scorso gennaio, uno studio di Ndp Group relativo al mercato americano: in un anno, la percentuale di immagini scattate tramite smartphone dal “fotografo medio” è passata dal 17% al 27% del totale, mentre la quota relative alle compatte è scesa dal 52% al 44%. Fatturato e vendite delle point-and-shoot hanno subito un calo sostanzialmente sovrapponibile (rispettivamente, -18% e -17%), mentre i camcorder hanno perso il 27% in giro d’affari e il 13% in volumi di vendita.

Una voce di conferma per quello che non pare essere un trend effimero arriva oggi da Gfk. I dati raccolti dal suo Panel Retail in 90 Paesi parlano di una crescita globale del 16% nelle vendite di smartphone-fotocamera nei primi sei mesi del 2012. Crescita che in contesti maturi quale l’Europa è soprattutto dovuta a un riposizionamento: parte dei nuovi possessori di smartphone sta scegliendo di sfruttare il dispositivo anche come macchina fotografica. La fascia di prezzo superiore ai 150 euro, tra l’altro, rappresenta ormai oltre l’80% delle vendite di telefonia cellulare.

Per il mercato mondiale delle fotocamere digitali, le previsioni di GfK ipotizzano la cifra di 140 milioni di unità vendute dei dodici mesi, con una leggera flessione rispetto allo scorso anno, dovuta alla stagnazione della domanda di compatte, mentre le reflex crescono in media del 6% e con picchi a doppia cifra in alcune nazioni. In sostanza, i consumatori stanno spostando i loro acquisti verso prodotti di fascia più elevata (prezzi medi + 8%), mentre l’entusiasmo verso i modelli entry-level è frenato dalla concorrenza dei cameraphone.

La riscossa delle fotocamere si gioca in chiave smart
Adesso, per così dire, il segmento dei device nati per fotografare sta cominciando a tentare di “restituire il favore”, scippando caratteristiche tecniche e funzioni al mondo dei telefoni intelligenti. Diversi produttori stanno annunciando modelli dotati non solo del già consolidato schermo touch e dell’integrazione del Gps, ma anche di connettività WiFi, uscita Hdmi e, in alcuni casi, di sistema operativo Android integrato.

L’esempio più recente in materia è firmato da Samsung e si chiama MV900F: si tratta del primo modello (venduto a 299 euro) capace di supportare i controlli gestuali, grazie a una tecnologia di motion sensing integrata che consente, per esempio, di regolare lo zoom con un movimento circolare della mano o di scattare una foto con un gesto verticale. Inedita è anche l’ergonomia di questa compatta, il cui display tattile può ruotare di 180 gradi.

Non manca il WiFi, che associato a un’applicazione ad hoc consente di archiviare immagini nel cloud o di condividerle sui social network, mentre l’app di Samsung Mobile Link permette di collegare la fotocamera a smartphone e tablet per trasferire immagini sul dispositivo mobile.

Samsung MV900F


Altra novità di rilievo, la MV900F è anche in grado di catturare video in qualità Full HD e di visualizzarli poi su uno schermo televisivo sfruttando l’uscita Hdmi. Sul fronte delle funzioni di imaging, le possibilità di fotoritocco in-camera (cioè effettuato direttamente dall’apparecchio) aumentano con la funzione  Beauty Palette, che mette a disposizione un kit completo di “trucchi digitali” per rendere più luminoso, appariscenti o levigato il volto ritratto.

C’è quanto basta per soddisfare tutta la voglia di funzioni intriganti, app di veloce utilizzo e connettività a cui il mondo smartphone hanno abituato gli utenti, ma allo stesso tempo ci sono le caratteristiche tecniche richieste a una fotocamera di buon livello: risoluzione (16,3 megapixel), zoom (5X di ingrandimento ottico) e grandangolo (25 millimetri), accanto al corredo classico di modalità di scatto.

Sembra dunque probabile che i due mondi della telefonia e dell’imaging digitale, pur parzialmente sovrapposti, resteranno ancorati alle rispettive identità, contaminandosi l’uno con l’altro quel tanto che basta per non perdere mercato. Almeno finché le fotocamere non impareranno anche a telefonare…

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