12/07/2011 di Redazione

Smartphone e tablet in ufficio: l'IT chiude gli occhi

Quasi tutti gli addetti aziendali utilizzano i dispositivi mobili personali per accedere alle reti aziendali, ma gli amministratori IT ignorano il problema. IDC lancia l'allarme: bisogna gestire la consumerizzazione, per poterla controllare.

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I responsabili dei sistemi informatici aziendali non si sono resi conto di quante persone usano i propri dispositivi personali per lavoro e di come li sfruttino ampiamente per accedere alle applicazioni aziendali. Questo è, in sostanza, il risultato di una ricerca condotta da IDC e finanziata da Unisys per fare il punto sulla consumerizzazione dell'IT.

Questo termine criptico identifica l'importazione nella dotazione aziendale di quei prodotti tipicamente a uso personale che sono sempre più diffusi fra gli utenti. Molti analisti avevano pronosticato il fenomeno a inizio anno, ma stando a quanto rilevato da IDC i dipartimenti IT non hanno fornito alcun supporto per l'integrazione con gli strumenti aziendali, non per mancanza di volontà ma semplicemente perché sarebbero del tutto all'oscuro della tendenza alla consumerizzazione e di quello che comporta.

Secondo IDC il 40,7% dei dipendenti usa smartphone e tablet personali per accedere alle applicazioni aziendali

Per giungere a questa conclusione IDC ha intervistato più di 2.600 dipendenti e 550 amministratori IT in nove Paesi. L'87% dei responsabili IT intervistati ha dichiarato che i dipendenti sono equipaggiati di smartphone e altri dispositivi mobili da parte delle aziende stesse, quindi non hanno motivo di usare prodotti personali. Eppure, più della metà dei dipendenti ha in tasca un iPhone, un prodotto Android o un iPad, e non è verosimile che non li connettano mai alla rete aziendale.

Nel rapporto di IDC si legge, infatti, che "gli IT Manager pensano di avere il controllo grazie alla fornitura di prodotti professionali, ma in realtà stanno controllando solo una piccola parte della loro infrastruttura, perché un numero significativo di dipendenti usa anche prodotti propri".

IDC ha rilevato che il 40,7 percento di dispositivi mobili, tra cui PC, smartphone e tablet, che la gente usa per accedere alle applicazioni aziendali è di proprietà dei dipendenti. Questa percentuale lo scorso anno era del 30,7%.

I responsabili IT non sono del tutto inconsapevoli del problema, dato che stimano complessivamente che il 34 percento dei dipendenti sotto la loro responsabilità utilizzi uno smartphone per accedere alle applicazioni aziendali.

Dai dati rilevati, tuttavia, emerge che sarebbe addirittura il 69 percento a usare gli smartphone. Il problema è meno importante quando si passa ad analizzare la situazione tablet, che comunque non è rosea. Secondo gli amministratori IT sarebbero usati dal 6% dei dipendenti, ma a dichiarare di farlo è il 13 percento.

Il 13% dei dipendenti intervistati ammette di usare il tablet per le applicazioni aziendali.

I dipartimenti IT non avrebbero nemmeno pianificato strategie per sbrogliare la matassa o per lo meno per garantire la sicurezza aziendale nonostante l'accesso di decine di dispositivi mobili non autorizzati. L'unica strategia sembra essere la mancanza di supporto, che rende difficoltosa la visualizzazione delle applicazioni aziendali su smartphone e tablet.

Stando ai dati di IDC, infatti, il 76% del personale IT ha affermato di non avere piani per i prossimi 12 mesi per modificare le applicazioni aziendali e l'89 percento non ha alcuna intenzione di fare modifiche.

IDC ha dispensato alcuni suggerimenti agli amministratori IT per colmare il divario tra percezione e realtà. Innanzi tutto sarebbe necessario istituire strumenti e procedure per monitorare il numero di dispositivi mobili che vengono utilizzati. Sarebbe inoltre consigliabile istituire un cloud per l'accesso dei prodotti personali, così da gestirli più facilmente e non creare problemi alla sicurezza aziendale.

Secondo ICD, infatti, "la consumerizzazione dell'IT sta accadendo che l'IT la supporti o meno, quindi non basta dire no, bisogna gestirla. Se i responsabili IT si attivassero per supportare questi dispositivi avrebbero maggiori probabilità di controllarli e quindi memo problemi di sicurezza."

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