10/10/2018 di Redazione

Smartphone, Google sfida la concorrenza con i Pixel 3

Sono già disponibili in preordine le due varianti della nuova generazione di cellulari di Big G. La versione Xl da 6,3 pollici arriva anche a 1.099 euro. L’azienda promette di rivoluzionare ancora l’esperienza fotografica da mobile grazie all’intelligenza

immagine.jpg

È arrivato anche il turno di Google. Big G ha svelato i Pixel 3 e Pixel 3 Xl, smartphone di fascia altissima concorrenti diretti dei prodotti di Apple, Samsung e Huawei. Per spingere i nuovi cellulari, il colosso di Mountain View prova a giocare la carta dell’intelligenza artificiale. Nel campo dell’Ai, l’azienda gioca in casa, essendo uno dei principali promotori di questo insieme di tecnologie. Ecco quindi arrivare nei Pixel una fotocamera posteriore da 12,2 megapixel dual-pixel che promette di migliorare gli scatti effettuati in qualsiasi condizione. Gli algoritmi possono infatti immortalare anche scene in movimento ricorrendo a foto alternative in Hdr+, per poi suggerire l’immagine migliore. Lo zoom ad alta definizione, inoltre, evita che l’inquadratura si sgrani offrendo così dettagli nitidi. L’intelligenza artificiale è anche in grado di capire quando il soggetto sorride per scattare foto più naturali senza bisogno di mettersi in posa.

Il fido alleato della componente ottica dei Pixel (che oltre al sensore posteriore presentano due obiettivi anteriori per i selfie) è sicuramente Google Assistant, il “maggiordomo digitale” di Big G che aiuta gli utenti a velocizzare le ruotine quotidiane e a estrarre maggiori informazioni da un’immagine. Per esempio, inquadrando con la fotocamera un Url, un codice Qr su un volantino o un indirizzo email su un biglietto da visita, la funzione Lens suggerirà cosa fare, come creare un nuovo contatto.

Questo concentrato di tecnologia consumer è sostenuto da pilastri hardware di tutto rispetto. I Pixel montano chip Qualcomm Snapdragon 845 con Cpu a otto core, 4 GB di memoria, 64 o 128 GB di storage, doppi speaker frontali, porta Usb-C e batterie da 2.915 e 3.430 mAh a seconda dei modelli. Sì, perché la variante Xl ha un generoso display Poled Qhd+ da 6,3 pollici (per 184 grammi di peso e 7,9 millimetri di spessore), mentre il Pixel “base” offre uno schermo Amoled Fhd da 5,5 pollici, facendo registrare 148 grammi sulla bilancia. L’ormai “famigerato” notch è presente in entrambi gli smartphone.

Specifiche comunque in linea con quelle dei prodotti concorrenti ma Google, come Apple, può giocarsi la carta della maggiore integrazione fra hardware e software. Sui nuovi Pixel è infatti installata la versione stock di Android 9.0 Pie e i principali componenti dei dispositivi (in particolare la fotocamera), sono ingegnerizzati per funzionare in perfetta sincronia con applicazioni e servizi.

 

 

Nella confezione sono inclusi anche un caricabatterie da 18 watt, che dopo 15 minuti di collegamento dovrebbe garantire sette ore ulteriori di utilizzo, gli auricolari Pixel Usb-C, l’adattatore da Usb-C a minijack da 3,5 millimetri e il Quick Switch Adapter per trasferire più velocemente contenuti da un dispositivo iOs a un Android. I Pixel sono già in preordine sul negozio online di Google e partono da 899 euro, ma la versione più costosa arriva a 1.099. I colori disponibili sono nero, bianco e rosa sabbia.

 

Lo smartphone come testa di ponte per altri mercati

Che reazioni si attende Big G dai consumatori? L’obiettivo della multinazionale non è certo quello di dominare le classifiche. Secondo dati di Idc, nel 2017 l’azienda ha venduto quattro milioni di cellulari: cifre raddoppiate anno su anno, ma pari a circa l’un per cento di tutto il settore. Solo per fare un confronto, nello stesso periodo Apple ha consegnato 217 milioni di iPhone. Google punta dunque a espandere progressivamente la portata dei propri servizi digitali, creando un ecosistema intelligente e integrato che tocchi la telefonia, la casa, l’auto e il posto di lavoro.

Non è un caso che, insieme ai Pixel 3, la società californiana abbia svelato anche il dispositivo domestico Home Hub: uno speaker con schermo da 7 pollici che integra Assistant per portare nelle abitazioni un’esperienza multimediale completa, al pari di altri device analoghi. Il prodotto per ora arriverà a fine ottobre soltanto negli Usa, in Uk e in Australia a 149 dollari. Un prezzo tenuto appositamente basso per competere con la linea degli Amazon Echo.

Completa il quadro della nuova offerta hardware di Mountain View il convertibile Pixel Slate. Nessuna chance al momento di vedere in Italia questo 2-in-1 con display touch da 12,3 pollici e sistema operativo Chrome Os con Assistant: una prima assoluta anche per Google, che per i propri tablet aveva finora puntato su Android. Una scelta di campo ben precisa, che potrebbe avere conseguenza anche sui posizionamenti dei competitor che hanno finora deciso di ricorrere solo al sistema del robottino verde.

 

Il Pixel Slate

 

Il Pixel Slate monta processori Intel Celeron o Core (m3, i5, i7), 8 o 16 GB di memoria, 128 o 256 GB di storage Ssd. Il tasto d’accensione integra un lettore di impronte digitali e nello chassis sono “affogate” due fotocamere da 8 megapixel, una frontale e una posteriore. Variegato il parco applicativo, con la possibilità di installare sia software Android sia Linux, e Big G mette a disposizione separatamente la cover con tastiera (199 dollari) e il pennino Pixelboox Pen (99 dollari). Il tablet è proposto a partire da 599 dollari.

 

ARTICOLI CORRELATI