12/02/2015 di Redazione

Smartwatch, nel 2014 Android ha “ticchettato” su 720mila dispositivi

Le consegne totali di orologi intelligenti nello scorso anno hanno raggiunto quota 4,6 milioni e il robottino verde ha fatto il boom. Motorola e Samsung sono i top player, anche se i sudcoreani stanno faticando nel trovare un’identità. Gli analisti aspett

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Il robottino verde di Android segna un altro record, questa volta negli orologi intelligenti. Secondo la società di ricerca Canalys, nel 2014 sono stati consegnati a livello globale 720mila dispositivi da polso basati sul sistema operativo di Google, su un totale di 4,6 milioni di prodotti smart indossabili. Non si tratta ovviamente dei dati di vendita al consumatore finale, ma queste cifra rispecchiano a grandi linee le stime di domanda e i rapporti di forza fra i diversi player.

Per Canalys, Motorola rimane il leader nei modelli Android, con il suo G Watch R, che ha migliorato notevolmente le prestazioni del predecessore G Watch. E il 2014 ha visto l’ingresso nel mercato di altri due player di rilievo, Asus e Sony. Analizzando il report della società di ricerca, si nota come Pebble Technology, azienda pioniera nel settore degli indossabili, abbia consegnato tra il 2013 e il 2014 un milione di smartwatch. È la stessa cifra che ha raggiunto Xiaomi con il suo Mi Band, ma soltanto nella natia Cina.

I motivi del prolungato successo degli orologi intelligenti sono molteplici: continui aggiornamenti software, maggiore disponibilità di applicativi negli app store e taglio dei prezzi. La diversificazione dei prodotti, basati anche su differenti piattaforme, ha permesso ad esempio a Samsung di ottenere la prima posizione nel settore.

 

Non mancano i marchi destinati in modo specifico agli sportivi, come Garmin

 

Anche se, a detta degli analisti, proporre sei modelli in 14 mesi, su ecosistemi differenti, può aver dato l’impressione di non seguire una strategia precisa e di provare a sparare nel mucchio. Infatti, secondo Chris Jones di Canalys, i sudcoreani hanno “faticato a fidelizzare la clientela e dovranno lavorare molto per attrarre sviluppatori pronti a impegnarsi sui dispositivi basati sul sistema operativo open source Tizen”.

Tutti ovviamente aspettano ora al varco Apple, che dovrebbe lanciare i suoi Apple Watch sul mercato tra marzo e aprile. Il successo o il flop dell’orologio di Cupertino potrebbe restituire il polso di un mercato dal grande potenziale, ma in buona parte ancora inespresso. È ancora troppo marcato il divario con gli smartphone, che assolvono certo anche altre funzioni ma sono diventati i veri compagni inseparabili della nostra vita quotidiana, mentre gli smartwatch sono ben lontani dal minacciare il ruolo del vecchio orologio.

 

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