04/12/2015 di Redazione

Sospetto insider trading, nove dirigenti Samsung indagati

La Financial Services Commission sudcoreana sta investigando su nove top manager sospettati di aver tratto vantaggio da informazioni privilegiate, legate alla fusione di Cheil Industries con Samsung C&T. I dirigenti avrebbero acquistato l’equivalente di 4

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L’ipotesi di guai giudiziari pende su Samsung. Nove, non specificati alti dirigenti della società sudcoreana sono sospettati di insider trading in relazione all’acquisto di titoli di Cheil Industries prima della fusione di quest’ultima con Samsung C&T, al termine di un travagliato iter. Titoli destinati a crescere (come è effettivamente avvenuto, con un rialzo del 19% in seguito all’annuncio) e su cui i top manager possedevano informazioni privilegiate, indebitamente sfruttate per lucrare. La colpa è ancora tutta da verificare, perché siamo nelle “fasi iniziali” – così ha affermato Samsung – di un’indagine avviata dalla Financial Services Commission sudcoreana.

L’organismo deputato a vegliare sulla correttezza delle operazioni finanziarie ha colto una segnalazione della stock exchange sudcoreana, in cui si riportava il sospetto di attività di insider trading e di manipolazione del mercato. Se il sospetto sia o meno fondato, questo ancora non è certo, mentre è certo che i nove dirigenti hanno acquistato circa 50 miliardi di Won, il corrispettivo di milioni di euro, in azioni Cheil Industries prima che l’accordo di fusione venisse reso pubblico, lo scorso 26 maggio. Dopo l’annuncio, il titolo aveva guadagnato il 19% rispetto al mese precedente.

L’operazione, del valore di circa 7 miliardi di euro, si era conclusa dopo mesi di polemiche e dopo il tentativo, infruttuoso, di bloccarla fatto dall’ hedge fund Usa Elliott Associates. Il fondo possedeva una quota del 7,1% di Samsung C&T e aveva argomentato, anche in tribunale, a sfavore di una fusione che avrebbe ingiustamente privilegiato la famiglia Lee.

Quasi una piccola dinastia, in cui lo scettro del potere è stato tramandato dal fondatore di Samsung Lee Byung-chul al figlio Lee Kun-hee, attuale chairman di Samsung Group. Il figlio quarantesettenne di costui, Lee Jae jong, oltre a essere il probabile erede al ruolo di presidente del gruppo, è attualmente il vice chairman di Samsung Electronics nonché il maggior azionista della Samsung C&T post-fusione.

 

I settori in cui è attiva Samsung C&T

 

Nata negli anni Cinquanta come azienda tessile, Cheil Industries è oggi una realtà che produce e vende materiali per l’elettronica, per il settore edilizio e per gli impianti eolici e fotovoltaici. Sebbene, tecnicamente, sia stata Cheil ad acquisire Samsung C&T e non viceversa, l’azionista di maggioranza della società risultante è Lee Jae jong. Alcuni investitori della ex azienda tessile avevano votato contro la fusione, e in particolare Elliott Associates aveva difeso l’idea che l’operazione non favorisse i loro interessi bensì quelli della famiglia Lee.

 

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