12/10/2015 di Redazione

Startup: piccole idee germogliano grazie ai “big” del settore

Grandi nomi della tecnologia e delle telecomunicazioni come Ibm, Microsoft, Ericsson, Telecom, ma non solo: i “pigmalioni” delle giovani imprese mettono a disposizione risorse economiche, contatti e servizi. Per aiutarle a crescere.

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Per le startup italiane fioccano concorsi e investimenti donati da colossi della tecnologia, delle telecomunicazioni e dell’automotive. I nomi di Ibm, Microsoft, Telecom, Ericsson sono alcuni dei grandi nomi coinvolti in opere di sponsorizzazione di giovani imprese: le forme di aiuto vanno dagli investimenti, all’inserimento nella propria rete di contatti o partner, fino alla cessione gratuita di soluzioni It o di spazi di lavoro. Secondo i dati di Infocamere, nel secondo trimestre di quest’anno sul territorio italiano si contavano oltre 4.200 startup, in crescita numerica del 14% rispetto ai primi tre mesi del 2015. Circa un terzo di queste realtà opera nel campo dell’informatica o delle telecomunicazioni, il 16% fornisce servizi di ricerca e sviluppo e il 20% è collocabile all’interno del comparto manifatturiero.

Fra i “pigmalioni” internazionali attivi anche in Italia spicca, innanzitutto, Ibm. L’ultima edizione dello suo SmartCamp ha selezionato Horus Technology, società trentina che potrà avvalersi dei mentor di Big Blue, di tre anni di servizi cloud gratuiti e dei contatti con la rete di partner di Ibm (oltre 100mila) per realizzare il suo progetto: sviluppare un assistente personale indossabile per persone ipovedenti e non vedenti, in grado fornire indicazioni vocali e aiutarli a leggere o a muoversi in città.

 



Microsoft punta dichiaratamente sui giovani con il programma YouthSpark, che dal 2012 ha già coinvolto 300 milioni di ragazzi, di cui 250mila in Italia, con attività di formazione informatica e opportunità di lavoro. L’limpegno proseguirà anche nei prossimi anni, come esplicitato dal Ceo, Satya Nadella: “Se vogliamo risolvere le sfide globali di domani, dobbiamo lavorare insieme oggi per raccontare ai giovani in tutto il mondo le potenzialità della tecnologia. Non possiamo escludere nessuno ed investiremo 70 milioni di dollari in formazione informatica per creare nuove opportunità per gli studenti nelle diverse fasce di età”.

Fra i sostenitori delle startup, un veterano è Ericsson: in undici anni il suo Programma Ego ha supportato una ventina di neoimprese, accogliendole per un biennio nel suo campus di Roma. Fino al 31 ottobre gli under-35, come singoli o in team, possono candidare la propria idea partecipando alla seconda edizione del concorso. Sei le categorie individuate da Ericsson (che comunque non costituiscono un prerequisito obbligatorio per l’ammissione al processo di selezione), ovvero Internet delle cose ed M2M, cybersecurity, turismo e cultura, m-commerce, mobilità e trasporti, ambiente e innovazione sociale. Le candidature vanno inviate all’indirizzo ego.project@ericsson.com.

Alle quattro startup che saranno selezionate Ericsson offrirà per due anni l’utilizzo gratuito di uffici attrezzati nel suo campus di Roma, oltre consulenze in ambito organizzativo, commerciale, tecnologico, legale e finanziario e all’opportunità di entrare in contatto con la rete internazionale dei suoi clienti e partner. La Fondazione Lars Magnus Ericsson inoltre garantirà alla startup prima classificata l’accesso all’edizione 2016 del Mobile World Congress di Barcellona. Certamente un ottimo palcoscenico per farsi conoscere fuori dall’Italia.

 



Fra gli operatori di telecomunicazioni interessati alle nuove idee spicca Gruppo Telecom: attraverso la sua società Tim Ventures, ha appena investito 150mila euro in Crowdway, un servizio che genera informazioni esclusive sui mercati finanziari attraverso l’analisi in tempo reale del comportamento di migliaia di trader che negoziano in borsa.  In campo automotive, il premio L’Ovale Blu di Ford quest’anno è andato a Lookly: si tratta di una piattaforma che permetterà agli spettatori di film o serie Tv di acquistare oggetti di scena, vestiti e gadget o di visitare i luoghi delle riprese.

 

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