19/10/2017 di Redazione

Storage a oggetti dalla nuvola all'on-premise con le novità Ibm

Una funzionalità in arrivo nell'offerta Cloud Object Storage Systems assicura la compliance a normative di settore che prevedono la conservazione dei dati in forma immutabile. Esordio entro dicembre anche per una nuova opzione entry-level.

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L'archiviazione dei dati dev'essere conveniente, ma anche facile da gestire, sicura e a norma di legge. Facile a dirsi, meno a farsi. Per risolvere i problemi di chi opera in settori fortemente regolamentati (come servizi finanziari, sanità ed enti governativi), Ibm è pronta ad arricchire la propria offerta Cloud Object Storage Systems con funzionalità tese a rendere più semplice il rispetto della compliance, in particolare per quanto riguarda la collocazione fisica dei dati. A dispetto del nome, per questa offerta è possibile prevedere un'implementazione on-premises, oltre che sul cloud pubblico e su ambienti ibridi, e con le novità in arrivo sarà più facile poter conservare i dati nella forma e nei luoghi previsti dalle normative di settore.

Una nuova funzionalità, disponibile dall'inizio del mese di dicembre prossimo, è stata integrata nei sistemi di storage a oggetti di Ibm per garantire una conservazione dei dati in forma permanente e immutabile: una volta archiviati, non sarà possibile modificarli né eliminarli, almeno per l'intervallo di tempo desiderato. Ci si garantisce, in questo modo, la conformità ai requisiti previsti dalle normative Sec 17a-4 e Finra (Rule 4511).

Un'altra novità è l'esordio di un'opzione entry-level economicamente vantaggiosa per le implementazioni on-premise di Cloud Object Storage Systems, indirizzata a chi abbia necessità di archiviazione contenute. “Attualmente”, sottolinea Ibm, “un provider di servizi finanziari che necessita di funzionalità object storage per garantire la conformità normativa per volumi di dati inferiori a 300 TB ha una scelta molto limitata in termini di soluzioni in grado di offrire efficacia e costi ridotti”.

L'opzione entry-level prevede una capacità di 72 TB ed è progettata per richiedere un’infrastruttura hardware notevolmente inferiore rispetto alle precedenti offerte di Ibm. A beneficio sia del risparmio economico, sia dello spazio fisico occupato. In caso di necessità è sempre possibile ampliare la capacità in un secondo momento, scalando anche fino ai petabyte. Questa novità può rappresentare un'alternativa ai Nas per scenari d'uso vari, tra cui il consolidamento dati, la condivisione dati dipartimentale, l'home directory, lo storage dati per le applicazioni su reti Network File System e la modernizzazione dei server Windows.

 

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