01/07/2015 di Redazione

Storage: vendite hardware in ascesa del 41%, cloud a tre teste

Secondo Idc, nel primo trimestre di quest’anno la capacità installata dello storage basato su hardware è salita del 41,4% rispetto a un anno fa, con 28,3 exabyte di capacità venduta ed Emc in testa alla competizione. L’offerta cloud, invece, è dominata da

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Da un lato gli oggetti tangibili, dall’altro i servizi basati sul cloud. Se si parla di storage, entrambi questi mondi sono in forte crescita, nonché sempre più intrecciati in quel modello di infrastruttura It (e di business) chiamato cloud ibrido. Per capire quanto la “fame di spazio” stia crescendo nelle pance di aziende e consumatori, basti guardare agli ultimi dati di Idc, relaitivi al primo trimestre di quest’anno (tratti dalla periodica analisi Worldwide Disk Storage Systems Market): la capacità installata dell'hardware deputato all’archiviazione è cresciuta del 41,4% rispetto ai primi tre mesi del 2014. Sommando tutti i dispositivi acquistati nel mondo nel trimestre, si arriva a 28,3 exabyte, ovvero 28,3 miliardi di gigabyte.

Sempre a detta di Idc, su scala globale questo ha garantito ai fornitori di sistemi di storage per le aziende un balzo del 6,8% nel giro d’affari trimestrale, arrivato a 8,8 miliardi di dollari. Ma non tutte le tipologie di prodotto sono cresciute allo stesso modo. “La spesa per gli array esterni tradizionali è calata nei tre mesi”, spiega il report di Idc, “mentre la domanda di storage basato su server e di infrastrutture hyperscale è aumentata in modo forte”.

Nel dettaglio, le vendite di storage interno ai server sono aumentate del 23,3% a valore rispetto al pari periodo dell’anno prima, sia per merito degli upgrade realizzati su sistemi già posseduti sia per via di quelli acquistati ex novo dalle aziende. Le infrastrutture “iperscalabili”, adatte a realizzare ambienti cloud (interni o esterni) o ibridi e a supportare carichi Big Data, hanno convogliato il 12,6% della spesa del trimestre, con una crescita di circa il 23% rispetto all’anno prima.

 



Chi guida la classifica? Emc è in testa, con il 17,4% di quota mercato a valore, e a seguire sfilano Hp (14,6%), Dell (10,2%), NetApp (8,7%) e Ibm (6%). Il market share di quest’ultima è calato rispetto a un anno prima anche in conseguenza della vendita della divisione dei server x86 a Lenovo.

Per quanto riguarda gli array per lo storage, Idc specifica che i modelli di fascia alta ed entry-level segnano entrambi una crescita intorno all’1% rispetto al primo trimestre del 2014, mentre sono in discesa del 2,4% le vendite di sistemi di fascia media. In relazione al tipo di tecnologia sfruttata, i modelli all-flash e hybrid flash dominano i nuovi acquisti, aumentando dell’81,6% il proprio giro d’affari. Nell’ambito dei sistemi open networked disk storage, cioè dei Nas combinati con la San non collegate a mainframe, è ancora una volta Emc a trainare il carro (da 6,3 miliardi di valore) con il 29,8% di quota mercato. NetApp segue, con il 15,6%.


L’offerta sulla nuvola, fra big player e specialità di nicchia
Passando al mondo “smaterializzato” del cloud computing, i nomi cambiano. In un panorama di offerta sempre più ricco (basti citare i recenti passi da gigante di Oracle, con il lancio di 24 nuovi servizi PaaS non solo in ambito storage) sul podio e a grande distanza dai follower si confermano Amazon Web Services, Microsoft e Google. Ovvero i tre colossi tecnologici che per primi sono approdati alla nuvola, e che oggi Gartner colloca nel quadrante dei leader riconoscendo a ciascuno meriti e qualche difetto.

Aws spicca per la completezza dell’offerta, ma non per la convenienza del suo listino prezzi, mentre Microsoft è lodata per la facilità con cui le appliance StoreSimple permettono di associare lo storage su risorse fisiche e su cloud, con al contrario la limitazione di permettere la sola archiviazione a blocchi. A Google spetta il merito di proporre prezzi convenienti, ma anche il demerito di non saper offrire alcuni tipi di servizio (come il disaster recovery).

 

 

Il Magic Quadrant di Gartner include anche Ibm, Rackspace, AT&T e Verizon. A questi nomi e ancor più ai vendor minori rimane comunque la possibilità di occupare alcune nicchie di un mercato in crescita, specializzandosi su date tipologie di servizio. “I fornitori hyperscale, cioè Amazon, Microsoft and Google, stanno espandendo il loro dominio”, scrive Gartner, “mentre quelli più piccoli e quelli più giovani cercano di focalizzarsi su opportunità di nicchia”.

Più in generale, la società di ricerca fa notare come la nuvola sia ancora poco usata per lo storage primario, assolvendo soprattutto a compiti di backup e disaster recovery. Per fare il salto di qualità, tra gli aspetti ancora da mettere a punto ci sono problemi di latenza, limitazioni di banda e lo scarso controllo esercitabile sulle risorse.
 

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