28/06/2018 di Redazione

Stretta di mano fra Apple e Samsung: finisce guerra dei brevetti

I termini dell’accordo non sono stati svelati. Le due società dovevano ancora discutere davanti a un tribunale californiano la parte rimanente del rimborso dovuto dal chaebol alla Mela. Il colosso sudcoreano è stato accusato di aver copiato il design dell

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Si chiude con un accordo privato la “guerra” dei brevetti tra Apple e Samsung. Le due aziende battagliavano in tribunale dal 2011, quando la Mela accusò la rivale sudcoreana di aver copiato diverse caratteristiche distintive dell’iPhone, insieme a numerose funzionalità chiave di iOs. I termini del “patteggiamento” non sono però stati resi noti, riporta Reuters. Lo scorso maggio il chaebol, dopo una serie incredibile di ricorsi e appelli in diversi gradi di giudizio, era stata condannata da una giuria popolare a risarcire il colosso di Cupertino con 539 milioni di dollari, in parte già saldati (399 milioni) da Samsung. A quanto sembra, l’accordo siglato in modo inaspettato in queste ore avrebbe permesso al gruppo asiatico di contrattare la parte rimanente del rimborso, pari a circa 140 milioni di dollari.

Mentre il chaebol si è rifiutato di commentare la notizia, Apple ha sottolineato come “questo caso abbia sempre avuto un valore superiore a quello del denaro”, perché c’erano in gioco il design e le funzionalità dei propri dispositivi di punta. Le dispute legali delle due società e le decisioni prese dai vari tribunali statunitensi chiamati in causa hanno comunque un sapore storico per quanto riguarda la tutela dei brevetti.

E le varie vicende hanno evidenziato le differenze di visione di giudici e giurati. La Corte Suprema, ad esempio, aveva dato ragione a Samsung su tutta la linea, “assolvendola” da quasi tutte le accuse di violazione di brevetti. La massima autorità giudiziaria degli Usa aveva rinviato a un nuovo appello soltanto una questione relativa all’aspetto degli smartphone, delegando quindi altri togati a quantificare il risarcimento dovuto ad Apple.

Ma la giuria popolare, con un parere diametralmente opposto, aveva deciso di dare molta più importanza al design, stabilendo così un rimborso multimilionario. Secondo Michael Risch, professore di normativa sui brevetti dell’Università di Villanova (Pennsylvania), questa annosa vicenda non ha fatto emergere un chiaro vincitore. E, probabilmente, l’accordo stragiudiziale siglato dai due giganti hi-tech ne è la conferma.

 

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