20/09/2019 di Redazione

Su Facebook anche pubblicità con sondaggi e in realtà aumentata

Il social network lancia nuove funzioni che rendono più creativi e interattivi i contenuti pubblicitari: inserzioni con sondaggio, con esperienze di realtà aumentata e con mini-giochi riproducibili. Uber, Warner Bros, WeMakeUp tra gli sperimentatori.

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Se foste un personaggio di Game of Thrones, combattereste a fianco di Sansa o di Cersei? La domanda, per quanto fantasiosa, ha uno scopo molto materiale: far aumentare i download di un’applicazione di videogioco venduta da Warner Bros. E fare questa domanda, a mo’ di sondaggio, su un’inserzione pubblicitaria di Facebook ha spinto gli utenti a scaricare l’app molto di più (87,5% di download in più) della corrispettiva inserzione senza quesito. Le pubblicità con sondaggio sono una delle novità lanciate dal social network, ora ufficialmente dopo una fase di test, con lo scopo di rendere più creativi, interattivi e - si suppone - efficaci le attività di sponsorizzazione sulla piattaforma. 

L’ispirazione viene dalle Stories di Instagram, dove qualche mese fa con successo sono stati introdotti gli adesivi per i sondaggi interni alle pubblicità. Su Facebook, questa nuova funzione permette agli inserzionisti di aggiungere un sondaggio ai contenuti video che compaiono nella sezione “Notizie” dell’applicazione mobile di Facebook. La novità, dunque, per il momento non riguarda l’esperienza d’uso del social network tramite Pc. 

Un secondo debutto è quello delle pubblicità con esperienze di realtà aumentata: l’incarico di realizzare questi contenuti spetta agli inserzionisti, ma solo alcune aziende selezionate hanno già potuto mettersi all’opera. WeMakeUp, per esempio, ha ottenuto dalla propria campagna in realtà aumentata delle buone evidenze: il gruppo di test, che ha ricevuto le inserzioni “arricchite” con l’AR, ha acquistato di più (27,6% in più) rispetto al gruppo di utenti che hanno visionato l’inserzione tradizionale. L’esperienza, in questo caso, consiste nella possibilità di provare virtualmente un rossetto per capire quale colore stia meglio sulle proprie labbra.

Il terzo annuncio riguarda i playable ads, le inserzioni riproducibili, cioè quelle che permettono all’utente di avere un “assaggio” di un’applicazione (di gaming, per esempio) prima di eventualmente scaricarla. Non necessariamente si tratta di videogiochi: Uber, per esempio, in India ha sperimentato questo formato pubblicitario per fare brand awareness, comunicando la propria partecipazione come sponsor ai mondiali di cricket. Il mini-gioco dell’inserzione pubblicitaria consente di vincere un viaggio pagato in Inghilterra, per assistere all’evento. Facebook sta ora estendendo la disponibilità di questo formato, che - assicura l’azienda - contribuisce ad aumentare i download e le conversazioni, dunque l’engagement.

Per l’azienda di Mark Zuckerberg, l’advertising continua a essere il responsabile della quasi totalità dei guadagni: nel secondo trimestre di quest’anno ha generato 16,62 miliardi di dollari, su un fatturato totale di 16,88 miliardi.

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