06/02/2015 di Redazione

Sunrise, il calendario per iOS e Android, adesso è di Microsoft

L'azienda di Redmond ha acquistato per 100 milioni di dollari la tecnologia di Sunrise, già nota per l'app di calendario utilizzabile da Web o su terminali iOS e Android. L'obiettivo è quello di integrarla all'interno di prodotti Microsoft, ma anche di pr

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Microsoft ha deciso di spendere 100 milioni di dollari per far “risplendere il sole” su ogni giornata degli utenti avvezzi alle app mobili: la notizia non è ufficiale (ma sembra data per certa da TechCrunch e dalle altre testate che l’hanno ripresa) e riguarda l’acquisto di Sunrise, società nata nel 2012 e proprietaria dell’omonima applicazione di calendario. Applicazione funzionante su dispositivi Android, iOS e Mac OS, oltre che nella versione Web, e che quindi permetterebbe all’azienda di Redmond di mettere un piede in “territorio straniero”, cioè negli ecosistemi della concorrenza.

Ma l’acquisizione appare sensata soprattutto in un’altra ottica: Microsoft potrebbe utilizzare la tecnologia di Sunrise per ulteriori prodotti, funzionanti sia su terminali iOS e Android, sia su Windows 10. Si tratterebbe dell’ennesimo segno di apertura e dell’ennesimo tentativo di raggiungere i clienti della concorrenza, come già fatto con la moltiplicazione di Office in varie versioni mobile.

Una strategia simile a quella che l’azienda potrebbe seguire con Sunrise si è vista con Acompli: comprata lo scorso dicembre per 200 milioni di dollari, la startup ha fornito la tecnologia che è servita a Microsoft per sviluppare le applicazioni di Outlook per iOS e per Android. Per il nuovo acquisto, la prima più ovvia mossa sembrerebbe quella di sviluppare una versione dell’app di calendario dedicata ai terminali Windows e Windows Phone.

 

L’interesse per Sunrise è ben motivato. Quella che The Verge definisce come “migliore applicazione di calendario per iPhone e Android” si presta a un utilizzo trasversale, lavorativo e da tempo libero, dal momento che può connettersi a un ventaglio di servizi esterni (fra cui Facebook e G+) e che vi si può accedere da altri account, per esempio da iCloud o via Microsoft Exchange. È quindi già caratterizzata da un supporto cross-device e cross-platform: un punto cruciale nell’attuale strategia di Microsoft.

 

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