14/06/2016 di Redazione

Symantec indossa il cappotto blu per spaventare i cybercriminali

Il colosso statunitense ha acquisito Blue Coat, specializzata nelle soluzioni di sicurezza per il Web e per le piattaforme cloud aziendali. L’operazione, del valore di 4,65 miliardi di dollari, dovrebbe chiudersi nel terzo trimestre del 2016. Nasce così u

immagine.jpg

Due giorni, due acquisizioni di peso. A distanza di poche ore dall’annuncio a sorpresa dell’operazione di Microsoft su Linkedin, Symantec ha confermato di essersi portata in casa Blue Coat, mettendo sul piatto 4,65 miliardi di dollari in contanti. La società di Sunnyvale è specializzata nelle soluzioni di sicurezza per il Web e per le piattaforme cloud aziendali. L’acquisizione dovrebbe completarsi nel terzo trimestre del 2016 e Greg Clark, attuale Ceo di Blue Coat, verrà nominato chief executive officer di Symantec: ruolo vacante da quasi due mesi in seguito alla fuoriuscita di Michael Brown, dovuta a risultati economici deludenti. Secondo i primi calcoli, il business congiunto delle due realtà toccherà i 4,4 miliardi di dollari di fatturato nell’anno fiscale 2016: il 62 per cento del giro d’affari verrà dalla sicurezza enterprise.

Entro la fine del 2018, inoltre, Symantec calcola di ridurre i costi di 550 milioni, 400 dei quali proverranno dal programma di “efficienza” già annunciato. Tra i punti cardine dell’accordo, Bain Capital, fondo di private equity che controlla Blue Coat dal 2015, investità circa 750 milioni di dollari nella nuova compagnia. Il fondo Silver Lake, invece, investirà debito convertibile per altri 500 milioni, che si aggiungono a quanto già messo a disposizione l’anno scorso.

“Con questa operazione avremo la scalabilità, il portafoglio e le risorse necessarie per entrare in una nuova era di innovazione progettata per proteggere i principali clienti e gli utenti finali contro minacce e cybercriminali”, ha spiegato Dan Schulman, chairman di Symantec. “Insieme, saremo posizionati per rivolgerci a uno scenario in continuo mutamento, agli importanti cambiamenti introdotti dal mobile e dal cloud e dalle sfide create da questioni come la privacy e il regolatorio”.

La fusione porterà all’integrazione di tecnologie di Blue Coat, come quelle di data loss prevention, al Web proxy di Symantec e da qui a oltre 12mila applicazioni in cloud. Spazio anche alla ricerca in cambo cybersecurity: con l’accordo nascerà un player di peso assoluto in questo settore, che potrà disporre di circa tremila ingegneri e ricercatori, oltre a nove Threat Response Center.

 

ARTICOLI CORRELATI