09/05/2018 di Redazione

Symantec “sfigurata” sul Web dagli hacker di Anonplus

La tecnica del defacing, già sperimentata ai danni di Matteo Salvini, è stata riproposta dal collettivo hacker ai danni di un sito Web di Symantec, quello di K9 Web Protection. Nessun dato è stato rubato o cancellato.

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Nessuno è al sicuro dagli hackeraggi, davvero, se persino un grande produttore di antivirus come Symantec è stato colpito con successo, pur senza provocare grandi danni. Ma la dimostrazione di forza è perfettamente riuscita ai boicottatori di Anonplus, gruppo già noto alle cronache italiane dal febbraio scorso per aver violato un database del Partito Democratico e il profilo social del leader leghista Matteo Salvini, e poi in aprile il sito Web della Regione Abruzzo. Dichiaratamente il collettivo agisce non per motivi economici ma piuttosto per presunte e confuse ragioni ideologiche, proclamandosi sostenitore di Anonymous. E privilegia lo sfottò, esercitato con la tecnica del defacing ovvero modificando la “facciata” di una pagina Web.

Così Anonplus ha fatto anche la notte fra il 4 e 5 maggio, intrufolandosi nei sistemi informatici di Symantec (che ha confermato il fatto all'Agi, dopo che l'agenzia stampa aveva ricevuto una soffiata da una fonte confidenziale) e pubblicando una dichiarazione sulla pagina di K9 Web Protection, un programma di Web filtering che protegge la navigazione Internet su computer. Sul sito ora campeggia la segnalazione di “server temporaneamente non raggiungibile”, mentre la società produttrice di antivirus “è consapevole della cosa e sta al momento investigando”, come riferito all'Agi.

Su una copia di cache del sito resta però testimonianza del defacing operato da Anonplus: su sfondo nero, l'immagine simbolo del gruppo (un uomo in giacca e cravatta con una croce al posto della testa) seguita dal suo manifesto, in cui si citano confusamente la difesa della “libertà di informazione, la libertà del popolo e l'emancipazione di quest'ultimo dalla schiavitù dei media e di chi ci governa”, la lotta a “i soprusi, le inequità, le corruzioni, le manipolazioni, le religioni e quant'altro messo in atto da governi, politici, religioni e gruppi di potere finanziaro a discapito del popolo”, e ancora la diffusione di idee senza censura.

 

 

 

In chiusura, si rammenda che “Anonplus mette offline siti che contribuiscono attivamente al controllo delle masse, i quali, manipolando informazioni e opinioni, creano false realtà”. Una società come Symantec, evidentemente, viene considerata parte del sistema da combattere, oppure più probabilmente il gruppo ha voluto dimostrare la propria abilità nel violare il sistema informatico di chi si propone come paladino della cybersicurezza. Per sottolineatura dello stesso collettivo hacker, “nessun dato è stato rubato o cancellato”.

 

 

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