23/02/2011 di Redazione

Tablet alla prova del nove: dopo MeeGo chi ne uscirà sconfitto?

Il 2011 sarà l'anno della definitiva affermazione dei device a tavoletta? Tutti ne sono convinti, anche quei vendor, come Microsoft e Intel che oggi sembrano stare (o essere stati messi) alla finestra. Chi vincerà, dunque, il gran ballo delle piattaforme?

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Molto, anche se non tutto, ruota intorno al lancio dell’iPad 2 di Apple, per cui il balletto delle indiscrezioni è ormai quotidiano e l’ultima, targata AllThingsDigital, vedrebbe la società della Mela pronta ad annunciare la sua nuova tavoletta settimana prossima, mercoledi 2 marzo, a San Francisco. Per fare un punto della situazione di quello che è, volenti o dolenti, il fenomeno hi-tech del momento si può partire da qui, da quando cioè arriverà sul mercato il prodotto che in questo momento domina la scena mondiale (in fatto di popolarità e di vendite) e che ha costretto le grandi firme del computing e dei telefonini a seguirne la strada.

Se l’iPad 2 dovesse debuttare, come sembra probabile, nei negozi americani il primo weekend di aprile, Apple giocherebbe ancora una volta d’anticipo sulla concorrenza, finalmente pronta a portare sul mercato i tanti (più o meno accreditati) rivali del tablet della Mela. Se invece, come recitavano i rumors di ieri l’altro, bisognerà aspettare l’inizio dell’estate, il rischio (per Apple) che Android e le tavolette Windows, di Research in Motion e Hp possano in effetti approfittare di un paio di mesi di “buco” per attaccare decisamente il trono della casa di Cupertino.

Il Touch Pad di Hp, ultimo arrivato nell'affollatissima arena delle tavolette


Dal recente Mobile World Congress è arrivato in tal senso un messaggio di cui abbiamo già parlato su questo sito: Android è sull’agenda di tutti. Produttori di device, sviluppatori, content provider e ovviamente anche operatori mobili. A Barcellona è stato sancito anche il matrimonio di interessi fra Nokia e Microsoft e da questo sodalizio è uscita ridimensionato un altro attore che nei tablet vuole ovviamente fare la sua parte: Intel. Il gigante di Santa Clara, giusto un anno fa e sempre in occasione della kermesse della telefonia mobile, aveva annunciato a braccetto con Nokia la nascita di MeeGo, piattaforma open source che nei piani doveva andare ad equipaggiare i terminali top di gamma (smartphone, tablet e pure netbook) del produttore finlandese. Invece niente, o quasi.

Ma non può neppure passare inosservato quanto detto dal Ceo di Intel, Paul Otellini, proprio in riferimento alle possibili conseguenze dell’unione fra Microsoft e Nokia. “Al più presto cercheremo società disposte a sostenere il progetto MeeGo. I carrier auspicano ancora l’esistenza di un terzo ecosistema e vogliono che tale ecosistema sia aperto”. Messaggio chiaro, che si può così interpretare: Android e Windows, senza dimenticare iOs e BlackBerry, non possono soddisfare le esigenze (commerciali) dell’industria mobile ed ecco che un sistema come MeeGo si può candidare come autorevole alternativa ai sistemi di cui sopra nel campo dei device mobili (smartphone, tablet e pc portatili) come in quelli dell’in-car infotainment e delle Smart Tv intelligenti.

Oggi un tablet venduto su cinque è un iPad: a fine 2011 cambieranno i rapporti di forza?


Otellini, insomma, è convinto che la piattaforma mai sbocciata non sia morta e ne ha dato conferma tirando le orecchie al Ceo di Nokia Stephen Elop: “se fossi stato nei suoi panni sarei passato ad Android. MeeGo sarebbe potuta essere la migliore strategia ma Elop ha ritenuto di non potersi permettere di affrontare la sfida”. E la strategia di Intel? A tale domanda risponde la nota diffusa dalla società a valle dell’annuncio della società finlandese: “Intel rimane impegnata con MeeGo e accoglie positivamente il contributo continuo di Nokia alla piattaforma open source. Dal primo giorno la nostra strategia è sempre stata quella di consentire libertà di scelta quando si parla di sistemi operativi, una strategia che include Windows, Android e MeeGo. Non vediamo cambiamenti”. Entro la fine dell’anno Otellini ha confermato la disponibilità dei primi smartphone e tablet con i processori Intel. Vedremo se manterrà (e con quale vendor) saprà mantenere la promessa.

Chi, nel mercato tablet, è attesa alla prova di maturità è invece Google. Oggi Android è installato su circa un quinto delle tavolette vendute su scala mondiale (dati relativi al quarto trimestre 2010) ma la casa di Mountain View per il 2011 può giocare l’asso di Honeycomb, la versione 3.0 della sua piattaforma operativa. Perfetta per gli schermi da 10,1 pollici e con tutte le nuove funzionalità che questa include, dal supporto delle riprese in 3D alla videochat con Google Talk. Oltre all’accesso diretto alle apps disponibili nell’Android Market. Poi c’è Microsoft e le sue velleità ancora praticamente inespresse in chiave tablet. Windows Phone 7, incompatibile oggi con i processori Intel, salirà a bordo degli smartphone di Nokia e su questo ormai non ci sono più dubbi di sorta. Windows 7 in versione light per i tablet è ancora da venire e per il momento i pc a tavoletta con il sistema operativo di Redmond sono pochi (Hp Slate 500, Acer Iconia e di prossimo arrivo lo Stylistic Q550  di Fujitsu). E se la vera sorpresa di fine anno nei tablet avesse come marchio di fabbrica il “vecchio logo” Wintel?

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