09/09/2011 di Redazione

Tablet: Apple vince contro Samsung, in tribunale. E ora?

I Galaxy Tab 10.1 non si venderanno in Germania. Lo ha deciso il tribunale di Dusseldorf avallando la richiesta della casa della Mela. La sentenza arriva dopo il forzato ritiro dai banconi di IFA 2011 del nuovo Galaxy 7.7. La sfida tecnologica (e di biz)

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La sentenza era attesa per il 9 settembre e puntualmente è arrivata: Apple, si legge sul sito del Sole24ore, ha vinto la causa intentata contro Samsung ottenendo il blocco della vendita in Germania del tablet Galaxy 10,1, reo di aver violato il «design comunitario» del suo prodotto, per cui apposito brevetto è stato depositato in Europa già nel 2004.

Il tribunale di Dusseldorf ha quindi confermato la precedente ingiunzione temporanea che vietava a Samsung la vendita delle proprie tavolette in quello che è il più grande mercato europeo e il provvedimento interessa a cascata anche il nuovo modello Galaxy 7.7, presentato (e poi ritirato in tutta fretta dallo stand) a Ifa 2011. La vittoria di Apple al cospetto dei giudici è ufficiale, ora resta da capire se questa sentenza cambierà qualcosa nei piani strategici della casa coreana nel campo delle tavolette.

Samsung aveva recitato da protagonista alla vigilia dell’apertura delle kermesse portando sul palco giovedi 1 settembre, accanto al neonato Note, un nuovo tablet a piattaforma Android, il Galaxy Tab 7.7 per l'appunto, nuovo elemento di una collana arricchitasi via via di vari formati di schermo (dall’originale sette pollici il gigante coreano aveva puntato in seguito alle tavolette da 8,9 e 10,1 pollici).

Che la guerra dei brevetti fra Apple e le sue rivali devote al sistema operativo impazzasse un giorno sì e l’altro pure era nota prima che la kermesse berlinese iniziasse. Che in pieno svolgimento di evento arrivasse l’annuncio di Samsung per confermare il ritiro del nuovo tablet (e dei poster e del materiale promozionale ad esso relativo) dallo stand della società ha lasciato abbastanza perplessi. Se non nella sostanza, almeno nei modi.

A costringere il chaebol coreano alla (immaginiamo) sofferta decisione è stata la Corte regionale di Dusseldorf, la stessa che aveva bloccato su richiesta di Apple le vendite del Galaxy Tab 10.1 e che venerdi 2 settembre (il giorno di apertura di Ifa) ha esteso il provvedimento di ingiunzione anche al nuovo prodotto.

Il Galaxy Tab 7.7


A lasciare perplessi è la motivazione, per quanto essa logica: visto e considerato che il modello presentato a IFA è molto simile a quello di formato più grande e che le indagini per appurare se il modello da 10,1 pollici abbia violato o meno la proprietà intellettuale di Apple (la prima udienza è in programma a giorni), il divieto viene esteso anche al neonato Galaxy 7.7.

Nell’arco di poche ore, l’apparizione in pompa magna di questo prodotto si è trasformata per Samsung in “tragicomica” corsa a toglierlo dalla vista dei tanti visitatori accorsi in fiera e nel redarre un comunicato in cui sottolineare "il rispetto della decisione della Corte" e precisare al contempo come tali “affondi” della concorrenza producano il risultato di "limitare fortemente le scelta di acquisto dei consumatori tedeschi". Ed è qui il nocciolo della questione.

Che Samsung possa “prendere tutte le misure possibili, anche giudiziarie” per difendere la propria presenza sul mercato europeo è ovviamente lecito e doveroso. Agli occhi degli utenti, però, questo infinito batti e ribatti in carta bollata comincia forse a diventare uno spettacolo stucchevole a cui assistere impotenti. E se un appuntamento come Ifa diventa teatro dell’ennesima querelle legale e non il luogo ideale per vedere da vicino le ultime novità dei produttori – e cioè le aziende destinate a fissare nell’immaginario collettivo le nuove tendenze hi-tech – forse nella stanza dei bottoni delle multinazionali si è peccato di ingenuità o di eccessivo zelo nel trovare “difetti comportamentali” (le presunte violazioni dei brevetti) alla concorrenza.

O forse, e per milioni di consumatori questo non è noto, ci sono precise tattiche commerciali finalizzate anche ad alimentare la grancassa mediatica che ha reso i tablet un fenomeno di mercato e di costume. Apple e Samsung, infatti, non sono solo rivali in campo smartphone, tablet e notebook (l’unico terreno avaro di procedimenti giudiziari in corso fra le due compagnie) ma vestono anche i panni di cliente e fornitore (di memorie e altri componenti), sviluppando ogni anno un giro d’affari miliardario fra la Corea e la California.

Allo stand di Samsung a IFA 2011 curiosi e giornalisti ammirano i prodotti in vetrina. Il Galaxy Tab 7.7 non c'è


Insomma non è escluso che dietro l’apparenza di una guerra legale senza esclusione di colpi ci siano precise strategie per rivendicare una posizione di maggiore forza contrattuale. O perlomeno per ridurre il potenziale di vendita della rivale: il blocco ordinato dal giudice potrebbe costare a Samsung un buco di consegne in Germania (un mercato che quest’anno potrebbe arrivare a 2,4 milioni di pezzi) nell’ordine complessivo del mezzo milione di tablet Galaxy. Ipotesi con cui da oggi l'azienda coreana dovrà necessariamente confrontarsi.

Le certezze sono invece altre. Un anno fa, proprio a Berlino, prese il via la sfida delle tavolette Android (a firma di Samsung e Toshiba) all’iPad di Apple, fino a quel momento unico prodotto di prima fascia in commercio. A inizio primavera la quota della tavoletta della Mela era scesa al 70% su scala mondiale, lasciando intravedere tutte le potenzialità di crescita di Android nei confronti di iOs. Poi la guerra dei brevetti è entrata nel vivo (e Google si è comprata Motorola).

Dodici mesi dopo, in concomitanza con l’apertura della fiera consumer più importante al mondo dopo il Ces di Las Vegas, ecco materializzarsi l’episodio, più unico che raro, di cui sopra. Di cui sarebbe interessante chiedere un commento a chi all'Ifa ci è andato convinto di toccare con mano i più accreditati rivali dell’iPad.



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