28/10/2011 di Redazione

Tablet e smartphone mettono a rischio le reti?

L’esplosione del traffico dati e l’utilizzo sempre più massivo di Internet da telefonino e tavoletta sono tendenze consolidate. All’orizzonte, oltre alle apps, nel cloud gireranno i servizi di gaming, che richiederanno più banda e velocità di connessione

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L’iPhone 4S è da oggi in vendita in Italia e da quanto si è capito è in atto un nuovo assalto ai negozi per portarselo a casa. Gli operatori, in tal senso, sono stati questa volta prontissimi a cavalcare la “new entry” di Apple e presentare subito ai consumatori i rispettivi pacchetti di offerta: quella di 3 Italia, che propone il modello da 16 Gbyte a 29 euro mensili per 30 mesi con un discreto piano di traffico voce e dati, potrebbe anche convincere molti utenti finora “iPhone scettici” a prendere in considerazione la possibilità di navigare online e fra le apps del melafonino. Lo stesso discorso – richiamo del marchio, accesso a contenuti multimediali in quantità e prezzi abbordabili – vale per il Kindle Fire di Amazon.



Il punto, e non certo una novità, è che la proliferazione di questi device, della voglia di molti consumatori di mettersi in tasca (o di esibire ad amici e colleghi d’ufficio) uno smartphone o un tablet di nuova generazione metterà ulteriormente a dura prova le reti 3G, già sature o quasi. Non lo dice il sottoscritto ma lo fanno notare alcuni addetti ai lavori, nella fattispecie Umberto Bertelli, Managing Director per l’area del Mediterraneo di Ciena.

Il fatto che un fornitore di infrastrutture batta il chiodo sull’inadeguatezza delle reti – il punto critico è la componente di backhaul della rete che collega le stazioni radio base alla rete di core – è ovviamente comprensibile. E scontato, dall’altra parte, è il fatto che dagli operatori arrivino sempre e comunque rassicurazioni sul fatto che la capacità di banda disponibile è tale per garantire la fruibilità dei vari servizi offerti alla clientela.


C’è però uno studio che ha valutato e analizzato con precisione i possibili impatti che il desiderio (lecito) degli utenti di operare al meglio (indipendentemente dalla posizione) con le applicazioni preferite su device mobile potrebbero manifestarsi in termini di  capacità di banda e livelli di servizio delle infrastrutture di rete fra due o tre anni?

Qualcuno, giustamente, si chiederà: “ma le reti 4G ’Lte non sono state sviluppate proprio per questo, per supportare adeguatamente l’aumento esponenziale del traffico dati”? Certo che sì, e non a caso gli investimenti nelle reti di quarta generazione interessano praticamente tutti i carrier del globo. Pensare però che gli attuali network siano in grado di assicurare il massimo delle prestazioni per video, servizi di gaming basati su cloud (dal 2012 li renderà disponibili anche la XBox), giochi in 3D e applicazioni che girano su telefonini e tavolette di centinaia di milioni di utenti è vicino all’utopia.



Peccato che praticamente mai si possa navigare da terminale mobile alle velocità di punta garantite e che pochissimi utenti si pongano il dubbio che, crescendo il numero di dati inviati e scaricati dalla Rete, diventi indispensabile il fatto che i collegamenti in banda larga mobile sappiano garantire le stesse velocità di connessione sia in upstream che in downstream.

E c’è infine un’altra possibile conseguenza legata alla diffusione globale di terminali sempre connessi alla Rete e quindi bisognosi di un indirizzo IP. A tal proposito va registrata un’interessante riflessione (piuttosto pessimisitica) di tale Tracy Corbo, Senior Analyst di Enterprise Management Associates “In un futuro abbastanza prossimo, tutto e tutti avranno un indirizzo IP. Gli ambienti aziendali sono vulnerabili nel momento in cui tutto va in direzione dell’IP e il boom dei dispositivi IP, unito al passaggio dall’IPv4 all’IPv6, darà origine a seri problemi di gestione dell’IP.  Reti IP gestite in maniera non appropriata genereranno un maggior downtime di rete o segmenti di rete interrotti”.

Preoccupazioni eccessive? Forse. Ma cosa avranno mai pensato i milioni di utenti di BlackBerry quando per tre giorni si sono trovati nell’impossibilità di scaricare la posta, inviare i messaggi e connettersi a Internet dal loro smartphone?


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