13/07/2011 di Redazione

Tablet in flessione. Microsoft presenta il suo con Windows 8

Il primo trimestre 2011, secondo IDC, si è chiuso con un calo di domanda per i pc a tavoletta del 28% rispetto all’ultimo quarter del 2010. Mercato sotto le aspettative, ma gli analisti alzano le stime per l’intero anno. Alla Worldwide Partner Conference

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Un brusco risveglio? Chiamiamola pure una prevista pennichella dovuta alla stagione. Gli analisti sono tutt’altro che dell’idea di ridimensionare il fenomeno tablet – anzi ne alzano le stime di vendita per l’anno in corso portandole da 50,4 a 53,5 milioni – ma sono comunque pronti a evidenziare come la domanda per i pc a tavoletta sia sensibilmente calata nel primo trimestre del 2011 rispetto all’ultimo del 2010. Il quadro lo dipinge Idc ed è fatto di questi numeri: 7,2 milioni i tablet spediti sul mercato da Apple & Co. da gennaio a marzo, contro i 10,1 milioni degli ultimi tre mesi dell’anno passato.
Le ragioni alla base della forte flessione sono chiare e comprensibili: dopo l’abbuffata delle vacanze natalizie i consumatori soprattutto hanno sigillato i propri portafogli e molti hanno aspettato l’inizio della primavera (o addirittura dell’estate) per andare in negozio ad acquistare i nuovi modelli, dall’iPad 2 al nuovo Galaxy Tab di Samsung fino al PlayBook di Rim e allo Xoom di Motorola.

C’è comunque da sottolineare, e lo ha fatto nella fattispecie Jennifer Song, research analyst in Idc, che le vendite delle tavolette nel primo quarter di quest’anno sono state sotto le aspettative. Niente di male (per i vendor), comunque, in quanto l’accelerazione prevista per tutto il secondo trimestre confermerà per i tablet la natura di mercato in fortissimo sviluppo. Resta quindi da capire quale fetta riusciranno ad accaparrarsi le rivali di Apple: a fine marzo la market share delle tavolette Android era salita al 34%.

Oggi, a contendere loro vendite, ci sono i prodotti a piattaforma BlackBerry e basati su WebOs (il TouchPad di Hp), oltre naturalmente ai device costruiti intorno a Windows 7. Ed è proprio Microsoft a costituire la variabile maggiore in prospettiva, diciamo a partire dalla primavera prossima, quando arriveranno sul mercato i primi tablet basati sul nuovo sistema operativo Windows 8.

I primi dettagli della tavoletta “concept” con Windows 8

In occasione della conferenza mondiale con i partner in corso a Los Angeles, Microsoft ha mostrato il primo prototipo di tablet (privo di marchio) con a bordo il nuovo sistema operativo. Pochi i dettagli rilasciati, in realtà, ma comunque una sorta di anteprima dell’interfaccia di Windows 8, che i presenti hanno descritto come molto simile a Windows Phone 7, si è vista.

Andy Less, il capo della divisione Windows Phone, ha tenuto però a precisare che la piattaforma operativa mobile non verrà mai installato su un tablet, perché nella concezione di Microsoft un tablet deve essere in grado di fare tutto ciò che può fare un personal computer, compresa la stampa di un documento. L'approccio del gigante di Redmond, contando su Windows 8, si preannuncia quindi molto differente dalla strategia adottata da Apple con l'iPad, un prodotto che secondo Microsoft offre un’esperienza d’uso limitata.

La nuova interfaccia di Windows 8 richiama quella di Windows Phone 7


Less, in particolare, punta l’indice contro la tavoletta della Mela parlando del fatto che i tablet "non “sono sostituti del computer come sostiene Jobs”, ma parte di un ecosistema che permette di svolgere diverse attività. E Less è in tal senso convinto che un ecosistema unico targato Microsoft possa essere un richiamo irresistibile per i consumatori. Anche in relazione al fatto che i software che prenderanno il psoto di Windows 7 dovranno avere caratteristiche – vedi un'interfaccia utente touch-friendly - buone per operare sia sui desktop che sui tablet.

Qualcosa di più su Windows 8 l’ha detto Tami Reller, Corporate Vice President e Chief Financial Officer di Windows e Windows Live, che ha confermato per esempio come il nuovo sistema operativo funzionerà senza problemi sui dispositivi che attualmente installano Windows 7, senza bisogno di modifiche e aggiornamenti hardware (com'era avvenuto in passato per il passaggio da Xp a Windows Vista) e con il plus di ottimizzare in modo automatico l’esperienza dell’utente in base alla propria analisi della configurazione. Alla base della possibilità di rendere disponibile Windows 8, ha riassunto il concetto la Reller, “vi è la flessibilità, caratteristica comprovata di Windows”.

Il messaggio che arriva da Microsoft è in sostanza il seguente: non appena sarà disponibile la versione Rtm (Release to manufacturer) bisognerebbe installarla senza problemi su tutti i computer sui quali è presente Windows 7. L'unico vincolo, scontato, è che se il pc non era in grado di supportare Windows 7 non sarà allo stesso modo capace di gestire Windows 8.

Steve Ballmer celebra il successo di Windows 7

Alla Worldwide Partner Conference la presenza di Steve Ballmer non poteva certo passare inosservata. Il Ceo di Microsoft ha sfruttato l’occasione per sottolineare come, grazie ai partner, Windows 7 è diventato “il sistema operativo venduto più rapidamente nella storia della società”. I numeri dicono infatti che in meno di due anni sono state vendute oltre 400 milioni di licenze per il sistema operativo e che, comunque, vi sono ancora oltre 300 milioni di pc nel mondo che utilizzano Windows XP, prodotto lanciato nel lontanissimo 2001.

Il Ceo di Microsoft Steve Ballmer


Il pensionamento del vecchio sistema operativo non è imminente, il supporto sarà garantito ancora per circa 1.000 giorni, e quindi Microsoft non perde occasioni per ribadire il successo Windows 7, che aveva raggiunto quota 350 milioni di licenze sul finire di aprile mentre erano 240 milioni le copie vendute nel mondo alla ricorrenza del primo anno di vita sul mercato. Attualmente Seven è installato su oltre il 20% dei computer connessi a Internet e quasi la metà dei pc che l’hanno adottato è dotato di una versione a 64 bit.

Il vero tallone d’Achille per Microsoft e per Steve Ballmer in primis rimane al momento Windows Phone 7, tanto che proprio il Ceo di Redmond ha liquidato ironicamente la questione ammettendo come, nell’industria dei cellulari (e riferendosi alla market share), la compagnia “era piccola e piccola è rimasta”.

La volontà di dare battaglia ad Apple e Google è comunque viva – lo prova il sodalizio con Nokia – e in chiave smartphone va registrata la sparata di Andy Less, dichiaratosi convinto del fatto che l'azienda sarà in grado di ridurre di oltre la metà i costi all’utente dei Windows Phone rispetto alle quotazioni attuali. Secondo il manager, il prezzo medio degli smartphone, al lordo degli sconti degli operatori mobili, scenderà nel 2012 a 100 o 150 dollari al massimo contro i 200-250 dollari attuali e i 400 dello scorso anno.


Ha collaborato Elena Re Garbagnati

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