03/02/2016 di Redazione

Tastiere intelligenti, Microsoft vuol mettere le dita su Swiftkey

Il colosso di Redmond ha acquisito l’azienda britannica che sviluppa un’applicazione di tastiera virtuale predittiva per Android e iOs. Si parla di 250 milioni di dollari. Ma il vero interesse del gruppo statunitense sarebbe nei progetti di reti neurali p

immagine.jpg

Le indiscrezioni del Financial Times hanno trovato conferma. Secondo il quotidiano economico britannico, Microsoft avrebbe dovuto annunciare entro la fine di questa settimana l’acquisizione della londinese Swiftkey, società che realizza una delle più diffuse tastiere virtuali predittive per dispositivi Android e iOs. Il colosso di Redmond ha confermato da pochi minuti l'accordo, anche se non è stata specificata la cifra. Si parla comunque di 250 milioni di dollari. Di questi, circa sessanta finirebbero direttamente nelle mani dei due fondatori dell’azienda, Jon Reynolds e Ben Medlock, che lanciarono la startup nel 2008. Ma, come rivela lo stesso Financial Times, più che alla tastiera virtuale Microsoft sarebbe interessata ai progetti di ricerca di Swiftkey nel campo dell’intelligenza artificiale. Il gruppo guidato da Satya Nadella, infatti, implementa già nei propri dispositivi mobili un’applicazione per digitare testo trascinando le dita sul display.

Il software, chiamato Word Flow, ha ottenuto negli anni ampi apprezzamenti da parte degli utenti ed è quasi pronto per sbarcare anche su iOs. Ecco perché la mossa verso la “semplice” tastiera Swiftkey non convince appieno: quali vantaggi porterebbe mettere le mani su una tecnologia molto simile alla propria che, tra l’altro, non sembra essersi rivelata molto redditizia a quasi otto anni dal lancio? L’app è installata in circa trecento milioni di device, ma la strategia commerciale dell’azienda londinese fino ad oggi non ha pagato in maniera soddisfacente.

In origine l’applicativo era venduto sugli store a quattro dollari, ma nel 2014 la società decise di rendere la tastiera predittiva gratuita, aggiungendo acquisti opzionali in-app per cambiare ad esempio colori e temi. La compagnia britannica, inoltre, è riuscita a generare una parte del fatturato vendendo le licenze d’utilizzo a colossi come Samsung e Blackberry, che preinstallano l’applicazione nei propri dispositivi.

 

L'applicazione Swiftkey Neural Alpha per Android

 

Nadella e soci vorrebbero appropriarsi in sintesi del complesso sistema che regola il funzionamento di Swiftkey. Algoritmi molto efficaci in grado di autocorreggere il testo introdotto dall’utente, di prevede le parole seguenti e di imparare termini in slang locale o gli emoticon preferiti da chi sta digitando. A ottobre 2015 gli sviluppatori hanno annunciato che l’applicazione supporta ben cento idiomi a livello globale, incluse lingue che non si basano su caratteri latini come l’arabo, il cinese e diversi dialetti indiani.

Secondo il sito statunitense The Verge, Microsoft avrebbe inoltre adocchiato una seconda applicazione realizzata da Swiftkey. Si tratta di Neural Alpha, software disponibile su Google Play Store basato sulle reti neurali: un work in progress che dovrebbe portare l’azienda a sviluppare una tastiera ancora più smart, capace di imitare il cervello umano. Per questi motivi alcuni alti dirigenti di Swiftkey amano definire la propria società una realtà “che si occupa di tecnologia del linguaggio, più che un gruppo che realizza tastiere” virtuali.

 

ARTICOLI CORRELATI