05/03/2007 di Redazione

Tecno-dipendenti, allarme per il decision making

Secondo gli ultimi studi le tecnologie always on potrebbero portare ad un sovraccarico informativo.

Introduzione

La dipendenza da tecnologia mobile è considerata ormai una sorta di "malattia". Secondo gli esperti, riunitisi all'inizio di febbraio presso il LIFT 07 di Ginevra, la conseguenza diretta di questo fenomeno è che, con il mailing e le chiamate 24 ore su 24, il confine tra il lavoro e la vita privata si è praticamente affievolito.

Gli intereressi di impresa, a questo punto, sembrerebbero uscirne avvantaggiati. E invece la maggior parte degli esperti sono convinti questo assalto possa produrre effetti negativi nel "decision making". Allo stesso tempo altri ricercatori sostengono che il bombardamento possa migliorare la capacità delle persone di elaborare più informazioni contemporaneamente.

"Il tuo giudizio è alterato. Così come i processi decisionali", ha sentenziato Nada Kakabadse, docente della Northampton Business School. "È come perdere l'autonomia di giudizio, così invece di camminare attraverso una porta vi si sbatte contro. In auto, ad esempio, si è molto più a rischio di incidenti".

"Si tratta di dipendenza da tecnologia portatile, che fondamentalmente viene portata a letto, al cinema, al teatro e alle feste. I sintomi, come ogni altra dipendenza, sono correlati all'abuso di utilizzo. In pratica si passa più tempo con i gadget che nel socializzare o con la propria famiglia".

A rischio di "overload"

Un altro aspetto negativo è che il cosiddetto "tech overload" viene considerato il prezzo da pagare per la comunicazione always-on. Insomma, al momento non sembrerebbe esservi una soluzione applicabile.

"Penso che potremmo subire un sovraccarico. Anche se in relazione alle situazioni diverse, stiano sottostimando le capacità del nostro cervello di adattarsi a queste nuove sfide", ha dichiarato il Professor Fred Mast, dell'Università di Losanna. "Gli studi che abbiamo fatto hanno dimostrato che le persone in verità possono migliorare le loro abilità cognitive, incrementando il numero di informazioni elaborabili allo stesso momento. Anche mentre si fanno altre cose".

Gli esperti, inoltre, hanno rilevato etiquette diverse in relazione ad ogni tecnologia. Ad esempio, ad un'e-mail si può rispondere anche dopo due giorni; un messaggio SMS richiede invece un messaging immediato.

"La mail è considerato il sistema più formale. Dall'altra parte dello spettro, invece, troviamo il personale SMS", ha spiegato Stefana Broadbent di Swisscom. "Con pochi caratteri si può trasmettere molto".

"Io penso che bisognerebbe rendere prioritaria la responsabilità dell'individuo. Anche se un dipendente spinge sui confini, bisognerebbe discutere con lui in modo costruttivo come fare tutto al meglio senza patire un eventuale sovraccarico", ha consulto Kakabadse.

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