11/06/2015 di Redazione

Telecom quota Inwit per investire nella banda ultra larga

Al via l’offerta pubblica della società cui Telecom Italia aveva recentemente conferito la gestione delle torri di trasmissione per la telefonia mobile. Una parte delle risorse incamerate con la quotazione saranno utilizzate dal colosso delle Tlc per acce

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Con l’obiettivo di farla diventare il maggiore operatore indipendente di "tower" sul territorio nazionale, l’8 giugno Telecom Italia ha dato il via all’offerta pubblica iniziale di una quota delle azioni ordinarie della controllata Inwit (INfrastrutture Wireless ITaliane), cui aveva conferito la gestione delle torri di trasmissione per la telefonia mobile solo pochi mesi fa. L’offerta, che tra pubblica e istituzionale riguarda il 36,3% del capitale arrivando al 40% con l’esercizio della greenshoe, si chiuderà il prossimo 17 giugno. Il prezzo è stato fissato tra i 3,25 e i 3,9 euro ad azione, per una valorizzazione complessiva di Inwit tra gli 1,95 e i 2,34 miliardi.

“La decisione di procedere alla collocazione va posta nell’orizzonte strategico di Telecom Italia che punta a valorizzare un patrimonio fatto di migliaia di torri per liberare parte del capitale investito e accelerare i piani sulla banda ultra larga fissa e mobile", chiarisce Marco Patuano, amministratore delegato dell’ex monopolista, precisando che le risorse derivate dalla quotazione saranno usate anche per migliorare la posizione finanziaria di Telecom. “La creazione di una tower company indipendente garantirà a Inwit una maggiore visibilità sul mercato di riferimento, un settore che si sta avviando verso una forte concentrazione, sviluppando sinergie capaci di creare ulteriore valore per tutti gli azionisti”, puntualizza.

Il patrimonio di Inwit conta 11.500 siti d’alta qualità (il 27% del totale presente in Italia) in grado di offrire backhauling ad alta velocità. Le torri, omogeneamente distribuite su tutto il territorio, sono caratterizzate da elevati standard tecnici e collocate in posizioni strategiche. In quanto primo a muoversi su questo terreno, Telecom Italia ha potuto, infatti, selezionare le migliori posizioni dove collocare i propri siti.

Complessivamente la società conta poco meno di 18mila tenant, tra cui spiccano i nomi di Vodafone, Wind, H3G e del suo azionista di maggioranza Telecom Italia. Quest’ultimo, contribuendo per l’81% dei ricavi, rappresenta anche il suo cliente principale. “La nostra offerta si articola in servizi integrati di ospitalità, gestione e manutenzione dei siti e realizzazione di coperture radio chiavi in mano”, precisa Oscar Cicchetti, presidente e amministratore delegato di Inwit, riferendo che il giro d’affari della società ha toccato nel 2014 i 314 milioni di euro, di cui 253 milioni generati da Telecom, cui è legata da un master service agreement.

 

I siti di Inwit in Italia



“Nel breve periodo”, prosegue Cicchetti, “l’aumento nel livello di co-tenancy e lo sviluppo di siti ‘buit to suit’ rappresenteranno i nostri principali motori di crescita, ma nel medio periodo contiamo di cogliere nuove opportunità sviluppando nuovi servizi collegati alla richiesta di small cell per la gestione dei picchi di traffico 4G/5G e all’esigenza di reti capillari su cui appoggiare il traffico dati generato dall’Internet of Things. Parallelamente metteremo a punto servizi per la pubblica sicurezza di nuova generazione, che dovrà necessariamente appoggiarsi all’Lte per essere supportata”.

Sul fronte del contenimento dei costi, Inwit ha già in programma di procedere con un sourcing selettivo delle attività operative, con il decommissioning e la rinegoziazione degli affitti dove sorgono i suoi siti. Le spese di locazione, fra l’altro, incidono per 154 milioni di euro sui 179 milioni dei costi operativi. “È nostra intenzione intervenire su questa voce”, conclude Cicchetti, “sfruttando tutte le leve disponibili: dalla rinegoziazione al cambio di titolo delle proprietà fino alla dismissione di centinaia siti, come già contrattualizzato con Telecom Italia”.
 

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