23/01/2015 di Redazione

Telecomunicazioni, 3 offre dieci miliardi di sterline per O2

L'accordo garantirebbe un periodo di esclusività che secondo le società dovrebbe essere di diverse settimane, fino al termine della “due diligence” sulla compagnia operante in Uk. Il garante della concorrenza Ue ammetterà l'acquisto? Alcuni analisti pensa

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L'Asia è pronta a comprarsi un altro pezzo di Europa? Lo farebbe tramite 3, società del gruppo Hutchison Whampoa, entrata in trattativa esclusiva con la compagnia telefonica O2 Uk. Il network opera in Gran Bretagna, ma è parte della spagnola Telefónica. La cifra messa sul piatto ammonta a 10,25 miliardi di sterline, a quanto si legge dal comunicato ufficiale dell'azienda iberica. Veramente, fino a questo preciso momento (le 14.30 di venerdì 23 gennaio), il sito di 3 riporta la transazione come già avvenuta, mentre la società di telecomunicazioni di Madrid rimane ancora nel campo delle trattative.

È certo però che l'accordo contempla una somma di 9,25 miliardi di sterline, che sarebbe pagata alla firma, oltre al pagamento posticipato di un altro miliardo. Il periodo di esclusività durerà “diverse settimane”, fino a quando le due società non chiuderanno definitivamente i negoziati dopo la necessaria “due diligence” su O2. “L'operazione rappresenta un altro passo nel processo di trasformazione di Telefónica”, si apprende dal comunicato della compagnia iberica di telecomunicazioni. “Questo annuncio coincide con un momento decisivo, che segue un periodo di gestione degli asset aziendali teso a rinforzare le posizioni della società in mercati chiave (consolidamento in Germania, acquisizione di Gvt in Brasile, cambiamenti commerciali e tecnologici in Spagna)”.

Nel caso in cui l'accordo venga firmato, la palla passerà poi ai garanti della concorrenza di Bruxelles, che dovranno decidere sull'ammissibilità dell'acquisizione. Infatti, gli operatori presenti in Uk passeranno da quattro (O2, EE, Vodafone e 3) a tre. Una riduzione che potrebbe fare scattare un aumento dei prezzi, come nota Mark Newman, chief research officer della società di analisi Ovum: “Prendiamo ad esempio il mercato austriaco, passato qualche anno fa da cinque a tre competitor. In questo caso le tariffe sono aumentate”. Di parere ovviamente contrario Frank Sixt, group finance director di Hutchison Whampoa, che nota come “la Commissione Europea abbia già dato il via libera ad accordi analoghi in passato. Pensiamo che questi precedenti potranno quindi essere applicati anche a questa trattativa”.

 

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