02/12/2016 di Redazione

Thin e zero client più convenienti, la “ricetta software” di Igel

L’azienda tedesca propone un sistema operativo che può essere installato anche sul parco macchine esistente e che è perfettamente interoperabile con le infrastrutture Vdi di Citrix, Microsoft e Vmware.

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La gestione virtualizzata del desktop fa coppia perfetta con i dispositivi “magri”, come i thin client e gli zero client. È abbinando la tecnologia di Vdi (Virtual Desktop Infrastructure) con questo tipo di hardware che si massimizzano i vantaggi di produttività, di riduzione dei costi di amministrazione (in termini di aggiornamento del workplace, di provisioning delle applicazioni e di rilascio di patch) e, ancora, i benefici di maggiore sicurezza informatica.

Basti un esempio: se al “fat client”, cioè al personal computer, si preferisce un dispositivo thin o zero client, il consumo energetico dell’installato si riduce mediamente di circa il 20%. E non è tutto, perché il thin client permette di rallentare l’obsolescenza dell’hardware tradizionale, allungandone il ciclo di vita. Caratteristiche, tutte quelle sinora descritte, che rendono questa una soluzione interessante soprattutto in termini di Total Cost of Ownership.

Ma come utilizzare al meglio, con una strategia ragionata, risorse thin/zero in logica virtualizzata? Serve innanzitutto un’infrastruttura Vdi, come quelle proposte da Citrix, Microsoft e Vmware, e serve un sistema operativo ad hoc per il client. L’approccio classico per l’endpoint si è per lo più contraddistinto in termini di offerta hardware: una black box con embedded il sistema operativo di turno. Oggi, però, si sono affacciate sul mercato soluzioni nate con l’obiettivo di permettere alle organizzazioni It e alle piccole e medie imprese di preservare gli investimenti già compiuti nell’acquisto di endpoint. Puntando, dunque, sul software.

Pioniere e protagonista di questo nuovo approccio è Igel, azienda tedesca sul mercato dagli inizi degli anni Novanta e il cui marchio è di recente entrato nel catalogo di Ready Informatica. “Thin client è innanzitutto software”, afferma il managing director Simon Richards. “Certo, per chi lo desidera rendiamo disponibile l’hardware, ma crediamo che sia il software la chiave di volta del tutto, in quanto ci permette di convertire un qualsiasi oggetto, anche datato, in un vero thin client”. L’unico (modesto) requisito hardware necessario è la presenza di almeno 2 GB di Ram, siano essi a bordo di un Pc desktop, di un notebook o di un thin client basato su processori x86.

Adottando il software di Igel (l'azienda vende anche thin e zero client con l'OS preinstallato) non soltanto si salvaguardano gli investimenti hardware, ma si può ottenere maggiore omogeneità tecnologica. “Gli utenti che desiderano uniformare e rendere coerenti endpoint eterogenei, costituiti da thin client, desktop e notebook multi brand”, aggiunge Richards, “possono convertire con assoluta semplicità il proprio installato al nostro Os. In questo modo si possono acquisire i vantaggi del thin client computing senza dover portare in azienda nuovo hardware. Una decisione che crea i presupposti per una semplificazione e per un efficientamento delle risorse, Windows e Linux, in un qualunque ambiente Vdi esistente, sia esso di Citrix, Microsoft o Vmware”.

 



La soluzione di Igel può essere adottata seguendo due diversi metodi: o attraverso l’installazione del software (Universal Desktop Converter) sulle singole macchine, o attraverso una drive Usb che permette di eseguire rapidamente il boot del sistema operativo rendendo, così possibile anche l’utilizzo in remoto del singolo dispositivo. Il costo è di 70 euro a licenza, a cui si aggiungono ogni anno circa 8 euro di spese di aggiornamento.   

 

 

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