29/11/2006 di Redazione

Toshiba presenta la stampante salva-boschi

La nuova B-SX8R, lanciata la scorsa estate in Giappone, permette di utilizzare fogli in PET al posto della carta comune consentendo un riutilizzo per 100 sessioni.

Toshiba ha sviluppato un nuovo tipo di stampante, denominata B-SX8R, che farà la felicità degli ecologisti, o forse no. Beh, la questione di fondo è piuttosto curiosa: il dispositivo permette di riutilizzare la stessa carta per ben 100 volte, il problema è che questa "carta" è fatta di materiali plastici. Insomma, grazie ad una delle sostanze più odiate dalla compagine verde, secondo Toshiba, si potranno ridurre non solo le emissioni di carbonio ma anche diminuire i consumi di carta tradizionale – con buona pace della flora mondiale.

La stampante, ovviamente, è stata pensata per far fronte alle esigenze business, ma non è escluso che questa tecnologia possa trovare spazio anche in ambito consumer. Gli speciali supporti plastici per la stampa, realizzati in polietilene terftalato (PET) – come le bottigliette di plastica e altri contenitori, sono capaci di reagire superficialmente al calore grazie alla presenza di speciali pigmenti bi-cromatici. La variazione della temperatura permette la scrittura o la cancellazione del testo e della grafica impressa. Al momento, la velocità massima di stampa raggiunta è di 12 pagine al minuto con una risoluzione di 300 dot per pollice (12 dot per millimetro).

"In condizioni di normale utilizzo un foglio di PET potrebbe essere utilizzato fino ad un massimo di 500 volte", ha dichiarato Mike Keane, portavoce di Toshiba TEC Europe. "In verità non si tratta proprio di una tecnologia nuova; esisteva già qualcosa di simile negli anni '70 in alcune linee di fax".

Secondo i test di laboratorio, la B-SX8R, con i suoi processi di stampa, genera circa 1,5 kg di emissioni CO2. Le laser tradizionali, invece, con i toner, generano fino a 6,5 kg di CO2. Secondo Keane la riduzione di emissioni è ancora di più se si considera la carta, e le operazioni di riciclo. "Meno carta si usa, meno bisogna riciclarne, meno Co2 viene dispersa nei processi industriali", ha sottolineato Keane. "Certamente non ci aspettiamo che questa soluzione possa sostituire completamente le vecchie stampanti, ma magari nei processi chiusi a ciclo continuo sì. Penso ad esempio ai documenti che ogni giorno girano all'interno di uno staff e che non hanno bisogno di essere archiviati, almeno in modalità cartacea".

I costi operativi, inoltre, sono quanto mai simili a quelli delle laser industriali. Un foglio in PET si aggira sui 10 dollari per unità. Il problema, però, secondo Jeff Cooper, presidente del Comitato Scientifico dell'International Solid Waste Association, è rappresentato dalle nuove abitudini.

"La gente dovrà abituarsi a riutilizzare i fogli piuttosto che ammassarli in un posto o buttarli nel cestino. Questo sarà di vitale importanza per l'economia di gestione", ha dichiarato Cooper.

 


 

La stampante B-SX8R è stata lanciata in Giappone la scorsa estate a circa 9600 dollari; nel 2008 però potrebbe arrivare il momento del mercato europeo. Toshiba ha deciso però di valutare prima l'interesse delle imprese per ri-progettare al meglio alcuni piccoli dettagli, nel rispetto delle normative comunitarie.

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