17/07/2015 di Redazione

Toshiba sotto indagine: il Ceo abbandona, si rischia la maxi-multa

Il governo giapponese sta indagando sulla società per verificare in che misura abbia falsificato i libri contabili di diversi anni, in seguito al disastro nucleare di Fukushima. E potrebbe imporre un risarcimento da 3 miliardi di euro. Il Ceo, Hisao Tanak

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La prima testa è già caduta, o meglio è pronta a farlo: Toshiba da settembre perderà il suo amministratore delegato, Hisao Tanaka, e non per un normale avvicendamento ma per uno scandalo di contri truccati. La notizia, partita da Reuters e rimbalzata ovunque, è che la società giapponese, fra i primi produttori di Pc ed elettronica di consumo al mondo, per diversi anni avrebbe falsificato e gonfiato i propri libri contabili per un valore corrispondente a circa un miliardo e mezzo di euro. Il condizionale è ancora d’obbligo, perché l’indagine avviata dal governo giapponese è ancora in corso e nuovi elementi stanno emergendo.

Inizialmente si pensava che l’irregolarità riguardasse circa 50 miliardi di yen di falsi profitti dichiarati, mentre ora la stima è di oltre 170 miliardi di yen. Per Toshiba si profila l’ipotesi di dover compensare la frode con addebiti di 300 o 400 miliardi di yen, ovvero quasi 3 miliardi di euro nella peggiore delle ipotesi. Come chiarito da un portavoce dell’azienda, l’ammontare dei costi a cui Toshiba andrà incontro non è ancora stato calcolato.

La chiusura delle indagini è attesa per la prossima settimana e a detta di Reuters a Toshiba verrà imposta la rimozione di quasi tutto il board dei dirigenti, dopo l’accertamento dei nomi coinvolti. Una prima certezza (o quasi, perché la fonte ha voluto restare anonima) riguada il Ceo, Hisao Tanaka, e il vice chairman, Norio Sasaki, che hanno già annunciato le loro dimissioni per il mese di settembre, mentre entro agosto l’azienda dovrà presentare i propri bilanci riveduti e corretti.

I dirigenti Toshiba responsabili della scelta di truccare i conti avrebbero agito per mascherare le perdite successive al disastro della centrale nucleare di Fukushima, nel marzo del 2011. La società giapponese, oltre che nel mercato dei Pc e dell’elettronica, ha anche un ruolo di primo piano in quello dei reattori nucleari.

 

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