18/07/2011 di Redazione

Tremonti si cautela: l'asta frequenze rischia il flop

L'asta per assegnare le frequenze da giocare sul wireless broadband potrebbe essere rimandata o dimostrarsi un flop. Per questo motivo il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha deciso di ricorrere alla clausola di salvaguardia contenuta nella legge di

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L'asta per assegnare le vecchie frequenze TV agli operatori TLC potrebbe essere rimandata, ma nella peggiore delle ipotesi anche trasformarsi un clamoroso flop. Questi i timori del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che per tutelare le casse dello Stato ha deciso di ricorrere alla clausola di salvaguardia contenuta nella legge di stabilità. In pratica bisogna "far finta" che questa potenziale voce di entrata non esista e quindi procedere con ulteriori tagli nei vari dicasteri.

Giulio Tremonti

Com'è risaputo infatti il Governo prevede entro il 30 settembre di incassare 2,4 miliardi dall'asta, sul un totale presunto dal Ministro per lo Sviluppo Romani di 3,1 miliardi. Dell'incasso totale il 10% dovrebbe finire nella tasche delle TV locali.

Il problema di fondo è proprio legato alle piccole emittenti televisive, sul piede di guerra proprio per gli indennizzi irrisori. Tremonti è convinto che questa campagna d'armi possa allontanate gli operatori TLC: in mancanza di frequenze sgombre le querelle legali sarebbero lunghe e inevitabili. Sebbene la norma che regola l'asta stabilisca l'impossibilità per i broadcaster di rivolgersi al Tribunale Amministrativo (TAR) in conseguenza dell’esproprio delle frequenze, il termine ultimo per gli sgombri è del 31 dicembre.

Chi mai punterebbe milioni di euro per frequenze ancora occupate a settembre?

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