21/02/2019 di Redazione

Trimestre da incorniciare per Lenovo. Primo utile nel mobile

Ricavi in rialzo dell’8,5%, consolidata la prima posizione nel business dei Pc. Per la prima volta dall’acquisizione di Motorola la divisione smartphone passa in terreno positivo, a costo però di una rigida riorganizzazione del business. In Italia sono le

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Lenovo continua a marciare nella giusta direzione. L’azienda cinese ha chiuso il terzo trimestre fiscale con 14 miliardi di dollari di ricavi, per una crescita anno su anno dell’8,5 per cento, e utili ante imposte più che raddoppiati a 350 milioni. La società ha siglato il sesto trimestre consecutivo di crescita, consolidando la prima posizione come vendor di Pc, per un market share del 24,6 per cento (dati Idc). La strada tracciata dal management pochi anni fa, con la strategia delle “tre ondate” e la profonda riorganizzazione del business, sembra quindi rivelarsi al momento proficua. I risultati positivi diffusi in queste ore rappresentano però anche il frutto di una serie di tagli imposti a tutta l’azienda.

Soprattutto nel mobile, che fra ottobre e dicembre è andato per la prima volta in utile dall’acquisizione del brand Motorola, avvenuta ormai più di quattro anni fa. Si tratta di un risultato modesto (appena 3 milioni ante imposte), ottenuto semplificando l’offerta e focalizzando gli sforzi sui mercati dove il marchio Motorola è ancora forte, come per esempio in America meridionale e settentrionale, oltre che nella madrepatria. I ricavi sono però calati del 20 per cento anno su anno, compensati da tagli ai costi del 24 per cento.

Ma è comunque un dato di fatto che il business mobile abbia finalmente tirato un sospiro di sollievo. Di tutt’altro tenore invece il comparto Pc e quello delle soluzioni per data center. Il giro d’affari della prima divisione ha raggiunto la quota record di 10,7 miliardi di dollari, per un rialzo dell’11,6 per cento, mentre la seconda ha registrato il quinto trimestre consecutivo di crescita negli utili (il margine pre-tasse è salito del 3,6 per cento) e un fatturato in aumento del 31 per cento rispetto al Q3 precedente (1,6 miliardi). La regione Emea, nello specifico, è cresciuta a doppia cifra.

Uno degli elementi di maggior forza in questo ambito di Lenovo è l’offerta per la software-defined infrastructure, in rialzo di quasi il 70 per cento. Un “pacchetto” di soluzioni a maggior marginalità, che “convince sempre più anche le piccole e media imprese del nostro Paese, che ormai generano circa l’80 per cento delle vendite”, spiega Alessandro de Bartolo, country manager Lenovo Data Center Group per l’Italia.

A livello Emea, il business data center del colosso cinese è in ottima salute in particolar modo grazie al traino dei provider hyperscale, storicamente però meno presenti nella Penisola. “Per crescere facciamo quindi leva maggiormente sulle Pmi, da un lato, su specifici progetti enterprise: per esempio, nello scorso trimestre abbiamo siglato un importante contratto di high performance computing nel sud del Paese”, prosegue de Bartolo, che ricorda il lancio recente della soluzione ThinkAgile Cp per il cloud privato come elemento differenziante rispetto all’offerta dei competitor.

Segnali positivi arrivano anche dal mondo Pc, che a livello di vendite globali continua a soffrire: secondo Idc nell’ultimo trimestre del 2018 il mercato si è ristretto del 3,7 per cento. Lenovo, invece, è andata in controtendenza ampliando il giro d’affari dell’11,6 per cento a 10,7 miliardi. “Risultati superiori di 17 punti rispetto alla media del mercato, che ci pongono primi nel mondo e in Emea”, aggiunge Emanuele Baldi, amministratore delegato di Lenovo Italia.

Nel nostro Paese l’azienda ha registrato un trimestre di assoluto rilievo, con consegne in aumento del 21 per cento e profitti record. “Si tratta di numeri importanti soprattutto nel segmento commercial. Ma anche in quello retail, dove generalmente siamo più deboli, il business è stato solido con una domanda sempre più orientata alla fascia premium e slim. È da segnalare infine la risposta dei partner di canale, con nuovi rivenditori che hanno iniziato a comprare i nostri prodotti: ci dà grande fiducia per il futuro”, conclude Baldi.

 

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