12/03/2018 di Redazione

Turismo, lavoro, sanità: esempi d'intelligenza targata Microsoft

Chiara è un'applicazione di intelligenza artificiale sperimentata dal sito di promozione turistica della città di Milano, Flexa è un “tutor digitale” per gli iscritti al Mip, mentre MyClinic è una piattaforma di servizi sanitari per i clienti di Europ Ass

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L'intelligenza artificiale diventa concreta, si fa progetto al servizio di aziende e persone. In Italia, applicarla all'ambito de turismo potrebbe sembrare l'uovo di Colombo, eppure fra i colossi mondiali della tecnologia solo Microsoft ha deciso di passare all'azione con “Chiara”, un assistente digitale che può aiutare i visitatori ma anche i residenti a esplorare le attrattive turistiche di Milano. Presentanta in occasione della Digital Week, Chiara è una sperimentazione che Microsoft sta portando avanti con Teorema e in collaborazione con il Comune di Milano, ma chissà che i risulati non siano tali da renderla una tecnologia permanente (Microsoft ha già fatto sapere che sarà perfezionata).

Per il momento, sarà presto possibile mettere alla prova l'assistente in questi giorni della Digital Week, visitando il portale turistico del capoluogo lombardo. Basandosi su Azure Bot Services, un servizio di intelligenza artificiale poggiato sul cloud di Microsoft, l'applicazione può fornire suggerimenti sugli eventi in programma in città, sui mezzi pubblici e su attrazioni turistiche, come per esempio il Cenacolo Vinciano (attrazione su cui sono già stati raccolti e consolidati numerosi feedback).

Nelle intenzioni del Comune non si tratta di una sperimentazione tecnologica fine a sé stessa, ma piuttosto di un'iniziativa al servizio di turisti e di persone straniere che si trovino in città temporaneamente: Chiara, infatti, in un primo momento sarà disponibile in italiano e in inglese, con l'idea di declinare l'assistente anche in arabo e in cinese in un prossimo futuro. Il sindaco Giuseppe Sala l'ha descritta come “uno strumento dalle grandi potenzialità” e come un esempio dei progetti di smart city portati avanti dall'amministrazione comunale. Sul terreno dello sviluppo tecnologico e della digitalizzazione della città stiamo lavorando da un anno e mezzo con l'obiettivo di facilitare, in particolar modo, il rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini", ha detto il primo cittadino.

In conferenza stampa nel giorno d'esordio della Digital Week meneghina, Microsoft ha presentato altri due progetti concreti di intelligenza artificiale. Il primo coinvolge il Mip, cioè la business school internazionale del Politecnico di Milano, ed è una piattaforma di “continuous learning” utile per chi debba decidere quale sarà il proprio futuro universitario e lavorativo. Più semplicemente, potremmo definrla come un “tutor digitale”. Flexa, questo il nome, fa leva sulla piattaforma cloud Azure e sulle capacità di analisi dei dati e intelligenza artficiale di Microsoft, per consentire a chi la consulta (studenti del Mip, ma anche professionisti e aziende) di capire quali corsi e attività di formazione siano utili per raggiungere un obiettivo professionale.

In base agli obiettivi e alla preparazione attuale della persona, Flexa comprende quali siano le aree da approfondire, potendo così suggerire di conseguenza le fonti da consultare e i corsi da frequentare. Trattandosi di un progetto in fieri, al momento non tutte le sue potenzialità si sono già espresse. In questa fase, Flexa può già suggerire all'utente i temi di business management, i contenuti da approfondire, i profili simili al proprio (con cui eventualmente condividere un percorso di crescita) e gli eventi da seguire per colmare il proprio skill gap e meglio raggiungere i propri obiettivi professionali. In un secondo momento è previsto di integrare nella piattaforma anche le aziende, potendo così usare Flexa come strumento di ricerca del lavoro: il machine learning, infatti, consentirà di profilare in modo molto accurato gli utenti, a vantaggio delle società impegnate nella ricerca di personale.

Il secondo progetto coinvolge invece Europ Assistance, compagnia di assistenza del Gruppo Generali: MyClinic, questo il nome, è un sistema di “ health management & care coordination”, o in parole più semplici una piattaforma che permette di accedere a servizi sanitari tramite Pc o smartphone, da sito Web o applicazione mobile. I servizi, rivolti tanto ai clienti individuali quanto alle aziende partner di Europ Assistance, spaziano dalla cartella clinica, a un sistema di autovalutazione dei sintomi, alla consulenza di un medico, alla possibilità di contattare 24/7 una struttura sanitaria certificata. I bot e le altre componenti tecnologiche di MyClinic utilizzano servizi e moduli implementati sul cloud di Azure.

 

La presentazione di questi tre progetti è stata accompagnata da quella dei risultati di un studio condotto per conto di Microsoft da Krc Research, che tra novembre dell'anno scorso e gennaio di quest'anno ha intervistati 20mila dipendenti di medie e grandi aziende di 21 Paesi (inclusi mille italiani). Ne è emerso che le imprese caratterizzate da una forte cultura digitale – ovvero contesti che promuovono l'uso della tecnologia nel lavoro e che prevedono attività di formazione in merito – si distinguono dalle altre per il fatto di avere dipendenti dieci volte più motivati e valorizzati, quattro volte più innovativi e due volte più produttivi.

Purtroppo meno di un'azienda italiana su cinque, il 17,4%, è risultata possedere una forte cultura digitale e solo piccole percentuali di dipendenti ritengono di essere valorizzati sul posto di lavoro. “Le realtà italiane caratterizzate da una forte cultura digitale”, ha commentato Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia, sono quelle in cui i vertici sostengono il potenziale della tecnologia per aiutare le persone e il business a crescere, in cui ne promuovono l’utilizzo con l'esempio e in cui i dipendenti ottengono la formazione di cui hanno bisogno per ottenere il massimo dal digitale: sono queste le imprese che beneficiano di dipendenti dieci volte più motivati, quattro volte più innovativi, due volte più produttivi”.


 

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