04/08/2020 di Redazione

Twitter, multa da 250 milioni di dollari per violazione privacy?

Il social network è sotto inchiesta da parte della Federal Trade Commission in merito all'uso di numeri di telefono e indirizzi e-mail per il targeting degli annunci pubblicitari.

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Da ottobre dello scorso anno la Federal Trade Commission (Ftc) sta indagando su Twitter in merito all'uso dei dati personali per il targeting degli annunci pubblicitari, come emerso da un atto depositato presso la United States Securities and Exchange Commission. Secondo il documento, la Commissione sta esaminando "l'utilizzo dei dati relativi al numero di telefono e/o indirizzo e-mail, forniti a fini di sicurezza, per la pubblicità mirata durante il periodo tra il 2013 e il 2019". La società potrebbe pagare una multa compresa tra 150 e 250 milioni di dollari.

In un post pubblicato sul blog nel 2019, Twitter ha rivelato che potrebbe avere "inavvertitamente" abbinato i numeri di telefono degli utenti e le e-mail, forniti per la verifica a due fattori e dell'identità, alle liste per il marketing inserite dagli inserzionisti. "Questo è stato un errore e ci scusiamo", ha scritto la società, ammettendo che non sapeva quante persone fossero state coinvolte. "A partire dal 17 settembre, abbiamo risolto il problema e non stiamo più utilizzando per la pubblicità i numeri di telefono o gli indirizzi e-mail raccolti a fini di sicurezza o protezione", ha aggiunto.

Il 28 luglio Twitter ha dichiarato di avere ricevuto una bozza di denuncia da parte della Ftc, nella quale è accusato di violare un accordo del 2011 firmato con la Commissione, che proibisce alla società di fuorviare i "consumatori circa il modo in cui protegge la sicurezza, la privacy e la riservatezza” dei loro dati e lo obbliga a “stabilire e mantenere un programma completo di sicurezza delle informazioni”.

La società ha già stanziato 150 milioni di dollari per coprire l'importo minimo che potrebbe dover pagare. Se si sta preparando all’eventualità di un risultato sfavorevole, probabilmente è perché non è la prima azienda tecnologica che ha dovuto affrontare le stesse accuse da parte della Ftc. In precedenza Facebook aveva dovuto pagare 5 miliardi di dollari per diversi “passi falsi” sulla privacy, incluso l'uso dei numeri di telefono delle persone, forniti a fini di sicurezza, per la sua attività pubblicitaria.

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