28/04/2018 di Redazione

Ue: “Codice di condotta per i social contro le fake news”

La Commissione europea ha proposto di varare entro luglio una serie di policy non vincolanti per le piattaforme online, con l’obiettivo di contrastare le bufale. Nei piani di Bruxelles anche un bando per sostenere il giornalismo di qualità.

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L’Unione Europea accende ufficialmente un faro sulle fake news. La Commissione Ue ha proposto un codice di condotta non vincolante per social network e media digitali, allo scopo di contrastare in modo collaborativo la diffusione online delle cosiddette bufale. Viste dal Commissario alla sicurezza Julian King come una vera e propria “minaccia per la società”, le fake news dovranno essere oggetto di profonda riflessione per i colossi del Web. L’idea di Bruxelles è infatti quella di chiedere alle piattaforme online di aderire entro luglio a un codice comune di condotta, contenente una serie di best practice per garantire la correttezza delle fonti delle notizie e la trasparenza dei contenuti sponsorizzati, in particolare di quelli a sfondo politico. Non è affatto velato il riferimento alle campagne di disinformazione condotte dalla Russia su Facebook, ad esempio, né allo scandalo Cambridge Analytica che a marzo ha investito il social network di Mark Zuckerberg.

L’obiettivo del codice di condotta sarà anche quello di provare a impegnare i giganti del Web su altri punti, come fornire una “maggiore chiarezza sul funzionamento degli algoritmi”; “rendere più facile per gli utenti l’accesso a fonti di news differenti in grado di dare punti di vista diversi”; “introdurre misure per identificare e chiudere account finti, affrontando il problema dei bot automatici” e “consentire a fact checker, ricercatori ed enti pubblici di monitorare costantemente la disinformazione” su Internet.

A questo proposito, la Commissione punta a istituire una vera e propria rete di “controllori”, in grado di lavorare insieme su tutto il continente per contrastare le bufale, fornendo la corretta versione dei fatti. I membri dell’organizzazione saranno selezionati dai rappresentanti del International Fact Checking Network, che rispetta un severo codice di condotta internazionale, e potranno sfruttare una piattaforma comune di raccolta e analisi dei dati.

Fra le altre cose, Bruxelles ha chiesto agli Stati membri dell’Unione di supportare maggiormente il giornalismo di qualità, per garantire che il mercato dei media diventi sempre più plurale e sostenibile. Quest’anno verrà lanciato un bando per ricevere proposte di progetti concreti che permettano alla Ue di muoversi in questa direzione, con un occhio di riguardo alla produzione di contenuti data-driven di qualità.

Come detto, la Commissione redigerà il documento del codice di condotta entro luglio e le policy saranno il frutto di un lavoro congiunto fra piattaforme online, l’industria della pubblicità e principali inserzionisti. L’obiettivo è ottenere una prima valutazione misurabile dell’impatto del codice a ottobre, per arrivare poi a dicembre con un report più esaustivo che sappia indicare l’eventuale necessità di nuove azioni. Il tutto in tempo per le elezioni europee, che si terranno nel 2019: un appuntamento di rilievo, che vedrà con tutta probabilità l’intensificarsi delle bufale online.

 

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