08/06/2012 di Redazione

Ultrabook e Windows 8: il mobile computing cambia?

La nuova generazione di Pc portatili monopolizza gli ultimi annunci dei vendor ma sul mercato i prodotti di nuova generazione si vedranno solo fra qualche mese. Spinti da Intel come degni sostituti dei notebook, rimangono al momento un’incognita sotto il

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Dal Computex di Taipei sono arrivate in questi giorni conferme che il peso di Microsoft e (di Intel) nell’economia del computing mobile è ancora più che rilevante. Con tutto il rispetto per Apple e per Google e le sue rinnovate velleità di fare lo sgambetto al colosso di Redmond negli uffici puntando sull’evoluzione di Chrome Os e delle Google Apps. 


Si parla da tempo di “post pc era”, tanto e forse troppo del fenomeno Byod (Bring your own device) ma dagli addetti ai lavori traspare chiaramente come, nei fatti, smartphone e tablet (con il dovuto corredo di apps) non possono oggi essere delle complete alternative ai computer tradizionali. Che continuano non a caso a rimanere un oggetto imprescindibile dell’offering dei produttori di Pc, e per due sostanziali motivi.

Il primo:  il mercato dei personal computer vivrà sì una fase di stanca ma rimane un business irrinunciabile per le varie Hp, Lenovo, Dell, Acer e la stessa Apple. Lo provano i circa 90 milioni di pezzi venduti nel corso del primo trimestre del 2012, un dato in crescita dell’1,9% rispetto a quello consolidato alla fine di marzo 2011. Per contro, di tavolette, ne sono state vendute  nei primi tre mesi dell’anno 18,2 milioni (l’incremento anno su anno è del 185%), di cui 11,8 milioni iPad.

Il secondo: i produttori, per quanto impegnati a diversi livelli sul fronte dei tablet (e alcuni anche su quello degli smartphone) non possono che “piegarsi” al volere di Microsoft e Intel. E quindi ecco che l’accoppiata Windows 8-Ivy Bridge, alla base di molti dei notebook di nuova generazione e vero plus degli ultrabook che arriveranno sul mercato nei prossimi mesi, ritorna ad essere il vero crocevia per le scelte di investimento di milioni di aziende (e di singoli utenti) su scala mondiale.

La domanda su cui vale la pena forse di interrogarsi non è quindi tanto se i tablet faranno breccia nelle aziende sull’onda del paradigma della consumerizzazione - un dato, tanto per mettere a fuoco la questione:  in Italia le tavolette destinate al mondo business sono oggi circa il 6/7% di quelle vendute nel complesso e nel 2011 sono state circa un milione – quanto se gli ultrabook sono in effetti un prodotto con una reale ragione di esistere e in grado di far evolvere l’esperienza di computing in mobilità o se invece sono solo una colossale operazione di marketing sotto l’egida del marchio Wintel.

Sottili e compatti, esteticamente belli da vedere, molto efficienti quanto a consumi energetici, pronti a sposare in toto (grazie all’interfaccia Metro del nuovo Windows) le funzionalità multi touch e più in là (lo dice Intel) ad abbracciare tecnologie vocali per elevare decisamente il grado di interazione fra utente e macchina. Gli ultrabook hanno sicuramente dalla loro delle doti tecniche importanti ma si posizionano in una fascia di prezzo (dai 700 dollari in su) che non li rende un prodotto particolarmente appetibile per rinnovare (le aziende) l’attuale parco installato di notebook o per avere (professionisti e consumatori) un’alternativa economica ai tablet. Casomai lo sono i vecchi e ingiustamente vituperati netbook.

E allora? Davvero, come ha predetto Intel, gli ultrabook – e i loro parenti poveri sleekbook - arriveranno sin da quest’anno a catturare circa il 40% della domanda  globale (mercato business e consumer) di pc portatili? Chi li comprerà?  Scivoleranno nell’anominato oscurati dai modelli ibridi e convertbili?

Domande a cui si potrà rispondere solo verso fine anno, quando l’avvento di Windows 8 si sarà materializzato e con esso sarà più chiaro se i produttori e la stessa Microsoft punteranno più sui tablet (per cui a Redmond hanno creato una versione del sistema operativo per chip a tecnologia Arm) o sugli ultrabook.

E c’è un’ultima considerazione da fare, molto pratica e che tocca da vicino chi (semplice consumatore o responsabile IT) un computer lo deve comprare oggi. Intel lancerà ufficialmente i suoi chip Ivy Bridge il 19 giugno, Microsoft il suo Windows 8 in ottobre. Molte delle ultime novità lanciate sul mercato italiano dai produttori (l’ultima in ordine di apparizione la Serie 9 di Samsung) si presentano all’utenza con a bordo i processori “Core i” di seconda generazione Sansy Bridge e Windows 7. Quanto impiegheranno gli operatori del canale ad esaurire le scorte di prodotto prima di ripristinarle con i nuovi computer Wintel?


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