Esiste un futuro smartphone Android, ancora inedito, che assomiglia molto a un BlackBerry. Anzi, è un BlackBerry, dotato di meccanismo slider e di tastiera fisica a scomparsa. Secondo indiscrezioni di “fonti vicine alla questione”, fatte circolare da Reuters, l’azienda canadese avrebbe già pronto il prototipo di un nuovo modello, con schermo touchscreen curvo e con tastiera Qwerty (il marchio di fabbrica di BlackBerry), che potrebbe forse arrivare su mercato nei prossimi mesi.
Il diretto interessato ha replicato con toni vaghi, attraverso una dichiarazione scritta in cui ribadisce che l’azienda rimane “dedita al sistema operativo BlackBerry 10, il quale assicura benefici di sicurezza e produttività senza paragoni”. Ovvero due vantaggi particolarmente significativi nel mondo professionale, dove un tempo l’allora Research In Motion dominava incontrastata, per poi subire progressivamente l’avanzata di Android e di iOS. No comment, invece, da Google.
La dichiarazione di BlackBerry non sembra comunque escludere categoricamente l’ipotesi di un’apertura ad Android, che porterebbe alla creazione di modelli “ibridi” con hardware fatto in casa, elementi software proprietari (come l’applicazione BlackBerry Messenger e la piattaforma BlackBerry Enterprise Server) e sistema operativo di Google.
D’altra parte, al pari di quanto fatto da Microsoft con le versioni mobile di Office, anche la società canadese ha imboccato una strada simile: l’app di messaggistica Messenger è supportata anche da Android e iOS, mentre gli smartphone con a bordo BlackBerry OS 10, oltre alle applicazioni proprietarie, possono installare una selezione di quelle disponibili su Google Play e addirittura contengono software di Amazon Appstore preistallato.
Pur detenendo ormai solo l’1% del mercato dei sistemi operativi mobile, non si può certo dire che a BlackBerry manchino le attenzioni mediatiche. Su una dichiarazione del Ceo di Xiaomi qualche giorno fa erano circolati rumors sull’acquisto della ex Rim da parte del produttore cinese. Rumors avvallati da una scorretta traduzione dal cinese fatta con Google Translate e conseguentemente poi smentiti, ma in ogni caso significativi del clima d’opinione generale che circonda la ex Research In Motion e il suo destino: da sola, difficilmente potrà recuperare terreno. In mani altrui, oppure contaminandosi con i prodotti della concorrenza, forse sì.