18/09/2015 di Redazione

Una giungla di dati, Hadoop sempre più strategico per le aziende

La società AtScale ha realizzato un sondaggio approfondito sul framework open source per l’analisi dei Big Data che, pur essendo ancora in una fase iniziale, è in costante crescita: il 76% degli intervistati lo adotterà entro i prossimi tre mesi. Una tecn

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Strategico, in grado di servire sia le divisioni di marketing che di operations e capace di generare profitto. Sono queste alcune delle caratteristiche migliori e più evidenti di Hadoop, il framework open source per l’analisi dei Big Data, almeno secondo la maggiore parte dei 2.200 intervistati nell’ambito del più grande sondaggio finora mai condotto sulla tecnologia. Un’indagine ideata da AtScale, impegnata nel business con Hadoop, a cui hanno collaborato anche principali player come Cloudera, HortonWorks, MapR e Tableau. Ma cosa ha rivelato in sintesi il documento “2015 Hadoop Maturity Survey”? L’utilizzo del framework, ad esempio, è in costante crescita tra le imprese: solo il tre per cento degli intervistati prevede un disimpegno in questo settore nei prossimi 12 mesi, mentre il 76% andrà invece nella direzione opposta già nel prossimo trimestre. È comunque obbligatorio sottolineare che la tecnologia si trova ancora, nella maggior parte dei casi, a uno stadio preliminare.

Il numero di implementazioni di Hadoop riguarda infatti, nel 56% dei casi, un numero massimo di nodi pari a 25 e soltanto in sette realtà su cento si supera l’importante soglia dei cinquecento. Eppure, malgrado le dimensioni ancora contenute, quasi un’azienda su due considera Hadoop come strategico e il 15% lo definisce addirittura “game changing”. E sempre quasi il 50% degli intervistati ha già realizzato profitto grazie agli investimenti in questa tecnologia, mentre il 45% non ancora, ma spera di arrivarci presto.

Interessante notare come la necessità di ridurre i costi non sia più al primo posto tra i bisogni delle aziende, in quanto in cima alla classifica si trova la necessità di scalare alla bisogna (37%), seguita dalla possibilità di creare nuove applicazioni guidate dai dati (19%). Il risparmio a tutti i costi, invece, arriva sul gradino più basso del podio. Gli scopi per cui Hadoop viene utilizzato maggiormente sono innanzitutto i cosiddetti processi di Extract, Transform, Load (Etl, 74%), che indicano tutte quelle operazioni di estrazione, trasformazione e caricamento dati in un sistema di sintesi. Seguono poi business intelligence (65%) e data science (62%).

 

Fonte: AtScale, "2015 Hadoop Maturity Survey"

 

Ma questi sono dati riferiti alle aziende che già implementano Hadoop. Le realtà che prevedono di utilizzare nel prossimo futuro la tecnologia, invece, mettono al primo posto la business intelligence (69%), poi le operazioni di data science (56%) e, infine, di Etl (51%). La survey condotta da AtScale ha coinvolto imprese di diversi settori, dalla consulenza ai servizi finanziari, passando per i media e le telco. Il grado di maturità di Hadoop registrato nelle diverse organizzazioni è molto vario ed è preponderante nelle compagnie che offrono servizi online ed è giudicato “alto” nel 37% dei casi.

Seguono, forse un po’ a sorpresa, il manifatturiero (33%), il mondo consulting (32%), le telecomunicazioni distaccate al (24%), i servizi finanziari (21%) e il settore sanitario (18%). Nelle società che sfruttano Hadoop per il proprio business, lo strumento di business intelligence più diffuso si è rivelato essere Tableau (51%), mentre al secondo posto si è “qualificato” Excel (45%) e al terzo, decisamente distanziato, Business Object (20%).

 

Fonte: AtScale, "2015 Hadoop Maturity Survey"

 

Competenze e poca fiducia: gli ostacoli sulla strada dell’elefantino

Ma nel mondo di Hadoop non è tutto oro quel che luccica, perché una tecnologia complessa e all’avanguardia richiede mani esperte per essere manovrata senza causare danni. Infatti, il principale problema riportato dalle aziende è proprio la mancanza di competenze, indicata come ostacolo maggiore nel 66% dei casi, che fa il paio con la gestione del framework (42%). A questi due aspetti va associato il discorso sicurezza (39%), che potrebbe rivelarsi fatale quando l’implementazione di Hadoop non avviene in maniera ortodossa.

La capacità di utilizzo si accompagna anche alla possibilità di sfruttare Hadoop in modalità self-service, concetto ancora estraneo alla maggior parte dei fornitori di servizi, che si “fidano” poco delle aziende clienti e preferiscono gestire il framework per conto proprio, piuttosto che consegnare le chiavi della tecnologia ai rispettivi customer. In caso di implementazione inferiore a sei mesi, il self-service è previsto soltanto nel 28% dei casi, mentre l’asticella supera di poco la metà soltanto dopo un anno (51%).

 

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