11/07/2018 di Redazione

Una infrastruttura iperconvergente al servizio del sapere

La Libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa) ha scelto la tecnlogia di Fuijtsu per gestire postazioni virtuali, configurazioni, aggiornamenti software e policy di sicurezza.

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Nel luogo in cui si coltiva la conoscenza, perdere dati non è concesso. E in un ateneo che ha adottato la virtualizzazione, come la Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma, non soltanto va garantita la protezione del patrimonio di informazioni – dati amministrativi e materiali dei corsi – ma va anche assicurato l'accesso continuo ai servizi. Diventata Università nel 1989 (in precedenza era un Magistero), Lumsa conta fra la sua sede romana e quelle di Palermo, Taranto e Gubbio circa quattrocento docenti e 7.200 iscritti ai propri corsi di laurea in scienze umane, economiche, poliche, giurisprudenza e lingue straniere.

 

Già da anni abbiamo intrapreso un percorso di innovazione tecnologica finalizzato all’adozione di server virtuali e thin client”, racconta il chief Information officer, Vincenzo Lezzi. “Queste tecnologie, adoperate da studenti e docenti, hanno portato grandi vantaggi in termini di efficienza, manutenibilità, sicurezza, semplicità d’uso e risparmio energetico”. In altre parole, i thin client possono gestiti da remoto attraverso un’unica console centralizzata, risultando una soluzione più economica, flessibile e sicura rispetto ai classici sistemi desktop.

 

In anni recenti Lumsa ha scelto di imboccare la strada della virtualizzazione, sia per semplificare la gestione dell'infrastruttura tecnologica da parte dell'It, sia per garantire migliori servizi a docenti e studenti. Erano state attivate, dunque, un centinaio di postazioni virtualizzate e un sistema San (storage area network) dotato di dischi meccanici. Nel 2017 si è deciso di compiere un ulteriore passo: adottare un'architettura iperconvergente, ovvero un sistema hardware e software che riunisce capacità di archiviazione, calcolo e servizi di rete. Un tipo di tecnologia adatto a supportare i client virtualizzati.

La gara indetta dall’ateneo è stata vinta da Fujitsu in qualità di fornitore tecnlogico e da Pcs Group in qualità di system integrator, essendo risultata la loro proposta come la più economica e facile da gestire. “Il progetto è nato per incrementare e al tempo stesso migliorare il precedente sistema di ateneo per la virtualizzazione dei server e dei client”, aggiunge Gammelli, “e ha previsto una prima fornitura di sessanta postazioni Thin Client Fujitsu Futro, con il relativo software di sistema. L’architettura è stata però da subito dimensionata pensando ad immediati aumenti delle postazioni, senza precludere cioè sviluppi futuri”.

 

Un dettaglio della biblioteca

 

 

Lumsa ha adottato un'infrastruttura iperconvergente Fujitsu Primeflex for VMware vSAN, con la quale l'It può gestire da un'unica consolle centralizzata tutte le postazioni vituali, configurazioni, aggiornamenti software e policy di sicurezza. Altre tecnologie Fujitsu in uso sono il server Primergy RX2540 e una sessantina di thin client Futro L420.

Consentendo di gestire tutti i terminali da un'unica console, distribuendo da qui anche gli aggiornamenti software e le policy di sicurezza, la soluzione ha subito determinato vantaggi “in termini di rapidità di deploy, di flessibilità nelle configurazioni mutevoli in aderenza alle diverse figure professionali che gravitano attorno all’ateneo e, non ultimo, a una agilità per quanto attiene al management centralizzato del parco client”. Altri benefici ottenuti sono il miglioramento della sicurezza dei dati, la maggiore velocità di configurazione dei client e la possibilità di scalare l'infrastruttura per futuri progetti. A tal proposito, è in programma l'adozione di altri 140 terminali thin client.

 

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