14/09/2018 di Redazione

Usa e Corea del Nord litigano sull'hacker “immaginario”

Park Jin Hyok, l'informatico accusato dal Dipartimento di Giustizia di essere il principale autore di Wannacry e altri attacchi, secondo il governo nordcoreano sarebbe frutto della fantasia e della propaganda statunitense.

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È l'autore de ransomware Wannacry, dell'attacco del 2014 a Pictures Entertainment e di altri colossali hackeraggi, oppure non esiste? Park Jin Hyok, il trentaquattrenne nordcoreano accusato dal Dipartimento di Giustizia di essere uno tra ipiù pericolosi criminali informatici a piede libero, nonché uno tra i membri del fantomatico gruppo Lazarus, a detta del Ministero degli Esteri del governo di Kim Jong-un sarebbe una “non entità”. Le 179 pagine del documento prodotto dal Dipartimento di Giustizia, diverse delle quali dedicate proprio a descrivere il modus operandi di Park Jin Hyok, quindi, non sarebbero altro che un'opera di propaganda menzognera.

Gli atti di cybercrimine citati dal Dipartimento di Giustizia non hanno niente a che fare con noi”, ha dichiarato Han Yong Song, ricercatore dell'Istituto per gli Studi Americani interno al Ministero degli Esteri nordcoreano, come riporta Associated Press. “Gli Stati Uniti”, ha proseguito, “dovrebbero considerare attentamente le conseguenze negative della difussione di falsità e dell'incitamento all'antagonismo contro la Repubblica Popolare Democratica di Corea, conseguenze che potrebbero avere impatti sulla realizzazione della dichiarazione congiunta adottata nel summit fra la Repubblica Popolare Democratica di Corea e gli Stati Uniti”.

Il summit, svoltosi lo scorso giugno a Singapore e teatro della storica stretta di mano fra Donald Trump e Kim Jong-un, aveva infatti prodotto una dichiarazione d'intenti riconosciuta dalle due parti, che si impegnavano a costruire relazioni diplomatiche più distese. Anche con la promessa da parte del regime di Pyongyang di rinunciare alle armi nucleari e di rimpatriare di prigionieri di guerra e i dispersi.

E non deve stupire che tutto questo, almeno nelle minacciose parole del ricercatore filo-governativo, venga messo in crisi da accuse di cybercrimine. Secondo un cente studio di Crowdstrike, la Corea del Nord rappresenta attualmente la prima minaccia e la prima culla di criminalità su scala mondiale, più ancora della Russia, e il fenomeno impatta ormai sugli equilibri diplomatici e politici mondiali. L'Fbi e altre agenzie di intelligence statunitensi, d'altronde, per Wannacry avevano da tempo puntanto il dito verso la Corea del Nord, ma con il Dipartimento di Giustizia si è giunti a un'accusa formale che evidentemente non poteva passare sotto silenzio. Il trentaquattrenne Park Jin Hyok non è semplicemente sospettato di aver creato del codice malware: su di lui pendono due accuse di frode cospirazione contro gli Stati Uniti.

 

 

 

Ma esiste o non esiste? La scheda compliata dall'Fbi fornisce alcuni dettagli su un uomo che si presenta a volte sotto pseudonimo, che ha frequentato l'università a Pyongyang per poi trasferirsi in Cina e lavorare per una società di export affiliata al governo nordcoreano (la “Chosun Expo”) e per un'agenzia di intelligence del regime (Reconnaissance General Bureau). Il Federal Bureau of Investigation non fornisce luogo e data di nascita certi, ma in compenso esterna il sospetto che il programmatore sia “parte di un'organizzazione hacker sponsorizzata da uno Stato (il gruppo Lazarus, ndr) e responsabile di alcuni dei più costosi attacchi informatici della storia”, fra cui Wannacry, l'intrusione sulla rete di Sony Pictures Entertainment e attacchi a banche di diversi Paesi.

 

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